La povertà in Argentina è aumentata al 33,6% nel terzo trimestre del 2018, il livello più alto dell'ultimo decennio. E' quanto emerge dal rapporto che pubblica periodicamente sul tema l'Università cattolica Argentina (Uca). L'Osservatorio del debito sociale della Uca ha precisato che i poveri hanno raggiunto i 12,6 milioni, una crescita che sarà confermata nell'ultimo trimestre dell'anno, ed ha aggiunto che il 20% della popolazione si trova ad un livello di insicurezza alimentare.

LA STAGNAZIONE STRUTTURALE
Il rapporto intitolato "Stagnazione strutturale, povertà e disuguaglianza croniche in Argentina 2010-2018" sostiene anche che l'economia legata al settore esterno e necessario per la crescita non e' riuscito a trasmettere un influsso positivo ai settori più produttivi. In termini generali il dato più significativo è che l'indice della povertà è cresciuta del 5% dal 2017, quando era del 28,7%, il che significa che da allora 2,2 milioni di persone sono entrate a far parte di questo segmento.

INSTABILITA' MACRO FINANZIARIA
L'incremento, spiega il rapporto, si deve alla "instabilità macro-finanziaria, sommata agli effetti della siccità sul Pil agrozootecnico, fattori che hanno consolidato una crisi esterna che ha prodotto un deprezzamento del peso, una accelerazione del tasso di inflazione e una caduta del salario reale". Tutto questo "ha comportato una caduta del consumo interno e l'ingresso di un nuovo ciclo stagflazionario, con un forte ingresso dei settori medio-bassi alla condizione di povertà". Da parte sua, a sottolineare i gravi problemi a cui deve far fronte il governo, l'Indec (l'Istat argentino) ha reso noto che l'inflazione di novembre è stata ancora alta (3,2%) e che il totale accumulato del 2018 ha raggiunto il 43,9%. E tre anni fa il presidente Mauricio Macri aveva ricevuto il Paese con una inflazione annuale del 32,8%.