Scade oggi, lunedì 17 dicembre, l'ultimo giorno utile per il pagamento del saldo Imu-Tasi che porterà nelle casse dei Comuni (ma anche in quelle dello Stato, per quanto concerne la quota relativa agli immobili di categoria catastale D) circa 10,2 miliardi di euro secondo alcune stime. In totale, complessivamente, per il 2018, l'esborso calcolato per l'imposta municipale (Imu) e per la tassa sui servizi indivisibili (Tasi), si annuncia pari a 20,4 miliardi di euro. Una vera e propria “stangata” per i contribuenti visto che, come rilevato da un'indagine di Coldiretti, già quattro italiani su dieci (40%) che ricevono la tredicesima (importo complessivo è di 43 miliardi), saranno costretti a destinarla prioritariamente al pagamento di tasse, mutui, rate e bollette tra cui appunto Imu e Tasi. Per Confcommercio, sul totale delle tredicesime, 7,1 miliardi se ne andranno per le tasse (compreso appunto Imu e Tasi).

"Dal 2012, questa mega-patrimoniale ha pesato per 150 miliardi, facendo crollare il valore degli immobili e deprimendo l'immensa economia collegata", ha affermato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa secondo cui "bisognerebbe ridurre questo carico. Invece si consente ai Comuni di aumentare le aliquote".

Secondo recenti calcoli della Uil, oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati), dovranno presentarsi oggi alla "cassa". Cifre alla mano, il costo medio complessivo su una "seconda casa" ubicata in un capoluogo di provincia ammonterà a 1.070 euro medi (535 euro da versare con la rata di dicembre) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. E a proposito di centri urbani, con una media di 2.064 euro Roma si conferma la città capoluogo dove l'Imu-Tasi ha il costo più elevato. A Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro. Si spenderà meno invece ad Asti con un costo medio di 580 euro, Gorizia (582), Catanzaro (659), Crotone (672), Sondrio (674 euro).

Il saldo (a differenza dell'acconto che è già stato versato a giugno) va eseguito sulla base delle aliquote e delle detrazioni stabilite dal Comune di riferimento (vale a dire quello in cui è ubicato l'immobile) per l'anno 2018. Se per un qualsiasi motivo, non si riuscisse a provvedere al versamento entro oggi (oppure se lo si effettuasse pagando meno del dovuto), la sanzione irrogata sarà pari al 30% della somma non versata (la sanzione si riduce al 15% in caso di pagamento effettuato entro i 90 giorni). Confedilizia segnala che vi è la possibilità di sanare il tutto avvalendosi dell'istituto del ravvedimento operoso sia per l'Imu sia per la Tasi.

E a proposito di Imu, non c’è stato nulla da fare per l'emendamento del M5S alla manovra che puntava a aumentare dal 40 al 50% il taglio della tassa sui capannoni: la proposta è' stata dichiarata inammissibile “per copertura” in commissione Bilancio al Senato.