Duro, durissimo l’attacco di Papa Bergoglio nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace contro quei politici che mettono nel mirino il migrante, visto come origine di tutti i mali. In parole povere, una vera e propria reprimenda alla politica, un richiamo alle istituzioni contro la corruzione, l'appropriazione indebita di beni pubblici, l'arricchimento illegale, il razzismo, xenofobia, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali, il disprezzo verso chi è costretto all'esilio. Il Pontefice è stato schietto e diretto nell'affermare che "questi vizi sono dovuti sia a inettitudine personale sia a storture nell'ambiente e nelle istituzioni". Il problema è che essi "tolgono credibilità ai sistemi" entro i quali la vita politica si svolge, "così come all'autorevolezza, alle decisioni e all'azione delle persone che vi si dedicano". "Questi vizi, che indeboliscono l'ideale di un'autentica democrazia, sono la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale". "Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza". Per Francesco, "viviamo in questi tempi in un clima di sfiducia che si radica nella paura dell'altro o dell'estraneo, nell'ansia di perdere i propri vantaggi, e si manifesta purtroppo anche a livello politico, attraverso atteggiamenti di chiusura o nazionalismi che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno". Sul tema della pace, Francesco ha ribadito invece che questa "si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia, sul rispetto del diritto e del bene comune, del creato che ci è stato affidato e della ricchezza morale trasmessa dalle generazioni passate". A 100 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, per Francesco "oggi più di ieri conosciamo il terribile insegnamento delle guerre fratricide, cioé che la pace non può mai ridursi al solo equilibrio delle forze e della paura. Tenere l'altro sotto minaccia vuol dire ridurlo allo stato di oggetto e negarne la dignità". "E' la ragione – ha osservato - per la quale riaffermiamo che l'escalation in termini di intimidazione, così come la proliferazione incontrollata delle armi sono contrarie alla morale e alla ricerca di una vera concordia. Il terrore esercitato sulle persone più vulnerabili contribuisce all'esilio di intere popolazioni nella ricerca di una terra di pace". Il pensiero del Papa è andato, inoltre, "in modo particolare ai bambini che vivono nelle attuali zone di conflitto, e a tutti coloro che si impegnano affinché le loro vite e i loro diritti siano protetti". Nel mondo, "un bambino su sei è colpito dalla violenza della guerra o dalle sue conseguenze, quando non è arruolato per diventare egli stesso soldato o ostaggio dei gruppi armati". "La testimonianza di quanti si adoperano per difendere la dignità e il rispetto dei bambini è quanto mai preziosa per il futuro dell'umanità", ha detto Francesco. Per molti potrebbe essere stato il leader della Lega Salvini il destinatario del messaggio di Bergoglio sul razzismo, ma per il ministro dell'Interno non è così: "Accolgo l'appello del Papa. Quando attacca i razzisti in politica fa bene perché per anni c'è stato un razzismo di sinistra che ha sfruttato un continente come l'Africa e ha tolto dalle tasche degli italiani miliardo di euro per darli non a un sistema di accoglienza ma un business che vedeva solo la malavita arricchirsi".