Lo studio e l’impegno come base per l’ingresso nel mondo del lavoro. Continua a partire da questi presupposti il Centro Culturale Italiano di Paysandú, una prestigiosa istituzione educativa nella città del nord ovest dell’Uruguay, per portare avanti le sue numerose attività. L’anno che volge al termine è stato particolarmente fruttifero come dimostrato dalla festa della consegna dei diplomi agli studenti che è stata divisa in due diversi eventi a causa dell’altissima partecipazione.

Consegnati i diplomi agli studenti dell’Istituto del "Centro Culturale Italiano di Paysandú"

Fondato nel 1974 da un gruppo di emigrati italiani guidati dal friulano Ennio Fuccaro, il Centro Culturale è riuscito a mantenere lo spirito originario del progetto grazie agli innumerevoli sforzi delle nuove generazioni di italouruguaiani capitanati appunto da Flavio Fuccaro che hanno preso le redini della scuola.

"All’epoca" -ricorda Fuccaro a Gente d’Italia- "mio padre aveva notato che nella nostra zona c’era una carenza nella formazione tecnica ed era necessario offrire altri servizi oltre a quelli assicurati dalla Utu (Universidad del Trabajo del Uruguay). L’obiettivo principale era quello di dare alle persone una formazione adatta per accedere ai lavori qualificati".

Questa idea, chiaramente, rifletteva quel periodo storico con "gli italiani che nel nuovo paese portavano i loro mestieri e le loro conoscenze ma volevano allo stesso tempo lasciare qualcosa alla città che li aveva accolti in segno di riconoscenza. Oggi ci siamo adattati alle nuove necessità e vogliamo continuare quella missione dando un servizio educativo e culturale a beneficio di tutta la cittadinanza". Molteplici i corsi sia teorici che pratici offerti durante questi ultimi mesi, tra cui: saldatura in varie tecnologie, elettricità basica, meccanica di moto, meccanica di automobile, assistenza di impianti di aria condizionata ma anche corsi di parrucchiere, colorimetria, trucco, manicure.

Gli studenti dell’Istituto del "Centro Culturale Italiano di Paysandú"

Insomma, il panorama è abbastanza completo in grado di offrire i più diversi sbocchi lavorativi. I corsi vengono organizzati autonomamente da diverse istituzioni che collaborano insieme e che ricevono l’appoggio e la coordinazione del Centro Culturale. Tra i momenti più emotivi dell’ultima cerimonia c’è stato l’omaggio a Natty Silva, professoressa per tanti anni e fondatrice di un’accademia che funziona all’interno del centro. Le attività del prossimo anno torneranno nel mese di marzo e le iscrizioni verranno aperte nel mese di febbraio anche se le richieste sono già iniziate ad arrivare.

"Dall’Italia non riceviamo nessun appoggio" commenta amaramente Fuccaro. "Eppure noi offriamo un servizio alla comunità proseguendo sulla strada che avevano tracciato gli italiani. Certamente, in tutto questo l’Italia ne esce beneficiata ma notiamo una certa assenza istituzionale come succede un po’ in tutto l’interno dell’Uruguay. Solo nei primi anni di vita del Centro ci furono degli interventi della cooperazione italiana nei corsi di saldatura. Si potrebbe fare molto di più".

(Matteo Forciniti)