Prima dell’approvazione definitiva della assai discutibile manovra economica, il Movimento 5 Stelle, preoccupato dell’ampiezza del fronte contrario che vede sulla stessa linea i partiti di opposizione, le Confederazioni sindacali, la Confindustria e le  associazioni di categoria (nonché le persone di buon senso) ha perduto il controllo dei propri nervi. A Roma si dice “ha sbroccato” mettendo tutti nel calderone, con un tweet indecente che è stato costretto a ritirare dal proprio blog.

Vale la pena di pubblicarlo per intero. Afferma che il Movimento 5 stelle lancia l’allarme per “una delle più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana. A sferrarla – sostiene M5s – sono grandi lobby, poteri forti e comitati d’affari. Lottano per sopravvivere, per mantenere i propri privilegi, benefit, prebende, che si sono arbitrariamente assegnati in questi anni sulla pelle degli italiani. Con l’indegna complicità del Pd e di FI, eterni zerbini dei potenti. E con la longa manus della stragrande maggioranza dei media, ipocrita cassa di risonanza di questi interessi corporativi”.

Il presidente della Camera, Roberto Fico, di fronte alle proteste scatenate dai suoi compagni di partito ha preso le distanze, con questa coraggiosa e apprezzabile dichiarazione: ”Avendo ascoltato i vostri interventi, da presidente della Camera vi dico che la democrazia non è sotto attacco, che le opposizioni stanno facendo il loro lavoro, è loro diritto opporsi alla legge di bilancio e non c’è alcuna lobby”, aggiungendo la determinazione a “difendere la libertà” delle opposizioni di manifestare il proprio dissenso.

Un episodio rivelatore. Lo sciagurato post dei 5 Stelle non può e non deve essere liquidato semplicisticamente affermando che siamo in presenza “del bue che dà del cornuto all’asino”.  Perché è l’ennesimo indizio della vocazione che il senatore Luigi Zanda ha definito “eversiva”, e che richiama il clima dei tempi  del fascismo e del  nazismo. Stefano Mugnai, deputato di Forza Italia ha giustamente ricordato che ” I regimi cominciano sempre con la criminalizzazione delle opposizioni e della stampa”.

La Storia insegna. Nel 2012 Valentina Pettinari ricordava che “nel 1924  furono indette le elezioni, il partito fascista partecipò con la Lista nazionale nota come “listone” ed ebbe successo anche grazie al clima di violenza e irregolarità in cui si svolsero le consultazioni. Matteotti denunciò i brogli, dopo poco sparì e fu ritrovato cadavere. Solo dopo due mesi, Mussolini, ormai saldo al potere, si assunse, implicitamente ma in modo inequivocabile, con il discorso al Parlamento del 3 gennaio 1925, la responsabilità dell’eliminazione dell’oppositore. Tutto questo non bastò a Mussolini che continuò con le sue menzogne; un altro esempio fu la guerra in Etiopia.

La conquista dell’Etiopia da parte dell’Italia fu ottenuta anche mediante l’impiego del gas, un’arma “nuova e letale” che era stata messa al bando dalla Società delle Nazioni sin dal 1925 con un trattato internazionale che l’Italia aveva ratificato il 3 aprile 1918. Invece Mussolini autorizzò l’uso del gas sulle popolazioni etiopiche con effetti devastanti, celando ovviamente ciò che realmente aveva fatto. Sotto Mussolini vennero cancellate le libertà di stampa e di parola, furono aboliti tutti i partiti tranne quello fascista. Hitler sosteneva che la propaganda “non deve servire la verità, perché potrebbe favorire l’avversario” e ha applicato in modo brutale questo suo principio dicendo bugie enormi e tragiche. Come quelle sugli ebrei.

Ho già avuto modo di ricordare che, per fortuna, i seguaci del comico Beppe Grillo, come capacità sono dei nani se messi a confronto con due grandi personaggi come Mussolini e Hitler che hanno scritto pagine di tragica e sanguinosa storia. Non vanno quindi sopravvalutati. Tuttavia il loro obiettivo di modificare in senso autoritario la democrazia italiana non va ignorato, anzi deve essere decisamente respinto.