Nella convulsa polemica politica di questi giorni se ne sentono di tutti i colori. Talvolta ci si trova di fronte a temi proposti correttamente ma spesso si ha a che fare con vere e proprie corbellerie.

Una di queste è l’accusa, proposta più volte da esponenti dei M5S evidentemente convinti che si tratti di un argomento polemico forte, secondo la quale gli oppositori del Governo stanno cadendo in una insanabile contraddizione.

I geniali grillini fanno notare che, prima della manovra, le opposizioni denunciavano i mille pericoli ai quali la legge di bilancio avrebbe esposto l’Italia mentre, dopo la sua approvazione, accusano il Governo di non riuscire ad applicarla.

Anche giornalisti di varia notorietà si fanno portavoce di questa amenità, dimenticando qualsiasi regola logica. In effetti, cosa vi sia di contraddittorio nella tesi delle opposizioni sfugge del tutto.

Se uno dice al Governo che è meglio evitare di scendere in guerra perché sarebbe un disastro e, poi, di fronte alla dichiarazione di guerra lamenta l’incapacità dello stesso Governo di mettere insieme un esercito decente, perché mai cadrebbe in contraddizione?

Dovrebbe forse gioire per la dabbenaggine degli uomini al potere anche davanti alla rovina del Paese?

È ovvio che, prima del varo di una legge se ne possono solo teoricamente indicare gli aspetti negativi mentre, a legge varata, se ne possono più concretamente indicare le difficoltà.

Soprattutto le difficoltà applicative, fermo restando che, se queste verranno superate, tornerà ad essere attuale l’indicazione delle conseguenza negative del provvedimento in questione.

Possiamo metterla in altro modo. Da un lato tutta l’impalcatura della manovra potrebbe crollare o, quanto meno, assottigliarsi come un blocco di ghiaccio al Sole; dall'altro essa potrebbe attivarsi ed iniziare, sia pure caoticamente, a produrre effetti, molto probabilmente negativi per l’economia italiana.

Il guaio è che in ambedue i casi ciò che prevale è il disordine più rischioso, assieme ad una incertezza quotidiana che, fra dichiarazioni continue continuamente smentite o stravolte, sta stabilizzando borsa e spread su livelli degni di un Paese di quart'ordine.

Anche chi si oppone a questo Governo non sa, insomma, cosa sia augurabile per l’Italia attuale, se il successo o il fallimento della manovra.

In definitiva, se la sua inapplicabilità è come stare sulla padella, la sua sollecita applicazione ci porterebbe nella brace. Senza alcuna contraddizione.

di Massimo Negrotti