“La Tav non è una linea ad alta velocità”. Lo ha detto Paolo Foietta, commissario straordinario del governo per l’asse ferroviario Torino-Lione, in un’audizione sulla sua attività in commissione Trasporti della Camera. “Quella delle merci che andranno più veloci è una favola – ha aggiunto -. Le merci viaggeranno a una velocità commerciale ragionevole, ma aumenterà di molto l’attuale capacità che non esiste, perché linea attuale è satura”.

“La Torino-Lione almeno dal ’93 non è una linea ad alta velocità – ha detto -. Parliamo di una linea ferroviaria moderna, in linea con gli standard europei che porta in sicurezza i treni merci e i treni passeggeri che ci saranno”.

“MAI PARLATO COL NUOVO GOVERNO”

Foietta, il cui mandato è formalmente scaduto a fine 2018, non è mai riuscito a parlare col nuovo governo: “Ho scritto 12 lettere via Pec senza ricevere risposte. E’ una cosa gravissima, visto che sono commissario e il governo è il mio interlocutore. Si tratta di una situazione paradossale”.

“COSTA DI PIU’ NON FARLA”

L’eventuale stop alla Tav farebbe “spendere una cifra maggiore rispetto a quella che si spenderebbe per la fine del tunnel”. Foietta spiega che “anche senza pagare penali, si dovranno restituire i soldi ottenuti e farsi carico dei contenziosi che deriveranno dall’interruzione del lavori. Parliamo di valori intorno ai 2,5 miliardi”.