Sì, Higuain a Napoli era un idolo. Un re. Forse il giocatore più amato di sempre, dopo il ‘dio’ Maradona. Il rapporto tra il Pipita e il San Paolo sembrava indissolubile, rafforzato ancor più dal record di gol in Serie A (36 reti in 35 partite) nella stagione 2015-16. Poi la fuga improvvisa. Alla Juventus. Eterna rivale degli azzurri. Da cuore di Napoli a core ‘ngrato il passo è breve. E Higuain diventa un traditore per tutti i tifosi partenopei.

Acquistato dalla Vecchia Signora per vincere la Champions, l’argentino si ritrova a essere uno dei tanti. E, fallito l’assalto alla coppa dalle grandi orecchie, viene scaricato senza troppi indugi per far spazio a Cristiano Ronaldo.

Passa al Milan in prestito, quasi costretto ad approdare agli ordini di Gattuso. Voleva vincere tutto giocando nella più forte e finisce in una squadra che punta al massimo al quarto posto dopo anni di delusioni cocenti e risultati pessimi.

Higuain non si ambienta e il mal di pancia aumenta tra sfuriate in campo (come quella contro la Juve), chili di troppo e partite senza gol. Vuole andare via. Al Chelsea. Da Sarri. L’allenatore che più di tutti ha saputo esaltarlo. A Napoli, dov’era un idolo. Sei mesi al Milan. E una nuova fuga.