Lo "stato della minaccia terroristica jihadista rimane assai elevato a Milano", anche perché la volontà di "colpire l'Italia", Milano "ovviamente compresa", è stata dai "vertici dello stato islamico più volte sollecitata in vari proclami" e "vi sono state e vi sono inchieste che lo attestano". Lo scrive il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso nelle oltre 100 pagine della sua relazione per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario milanese. Nella relazione, infatti, Alfonso fa riferimento ad una serie di indagini svolte contro l'Isis e "gruppi affiliati".