Clima teso in Uruguay alla vigilia della conferenza internazionale sul Venezuela, presieduta dal presidente Tabaré Vazquez e dall'alto rappresentante Ue per gli esteri Federica Mogherini. Il governo del 'Paisito' è al centro di varie polemiche sia sul fronte interno che sul piano internazionale.

Per quanto riguarda le frizioni interne, aspro il confronto tra il ministro degli esteri Rodolfo Nin Novoa e l'ex console ora in pensione Marta Etcharte, rappresentante di un gruppo di venti ex diplomatici fortemente critici riguardo alla posizione del governo uruguaiano sulla crisi venezuelana. Il gruppo ha scritto una lettera aperta sottolineando come "l'Uruguay ha una lunga tradizione di difesa della libertà e della convivenza democratica compromessa dall'atteggiamento assunto sulla questione venezuelana".

Critiche anche dal centrodestra, ma per motivi opposti. L'ex candidato presidente del partito nazionale, Jorge Larranaga, dopo un colloquio telefonico col presidente ad interim di Caracas Juan Guaidò ha invitato caldamente il governo uruguaiano a inviare assistenza umanitaria in Venezuela "nei tempi più brevi, non per una questione politica ma per il rispetto dei diritti umani".

Dal punto di vista internazionale, invece, c'è voluta una nota ufficiale della presidenza per sottolineare come "l'unica riunione prevista a Montevideo è quella alla quale parteciperanno Ue, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito, Bolivia, Costa Rica, Ecuador e Messico", dopo che nel paese si erano diffuse voci relative a una riunione allargata ai rappresentanti di Cina, Russia e Turchia, tutti paesi che appoggiano il governo di Maduro.