La stampa è sotto attacco perché ostacolo ad un modello a cui il potere ambisce da sempre, ovvero la cancellazione del pluralismo, l’annientamento del pensiero critico, la diffusione del pensiero unico”. Parole e musica di Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa che così ha aperto i lavori del congresso a Levico.

Lorusso ha aggiunto: “L’attacco ai giornalisti è l’attacco stesso al diritto di essere informati: cittadini meno informati o disinformati sono cittadini meno liberi. Gli insulti e le ingiurie fanno parte di un attacco ai principi stessi della nostra Costituzione”.

Ma non bisogna scoraggiarsi: “I giornalisti danno fastidio perché sono il principale contrappeso della democrazia. Servono coraggio e determinazione per dare nuova dignità alla categoria. Devono prevalere il dialogo, il confronto in un clima di reciproca legittimazione e il senso di responsabilità: a queste condizioni ci siamo e ci saremo sempre. Ma nessun confronto è possibile con chi si pone come obiettivo la delegittimazione e l’annientamento dell’interlocutore”.

Però c’è una situazione di mercato paurosa, tra crisi sempre più stringente e precariato asfissiante. Per Lorusso: “Al centro della nostra azione vi è il lavoro, oggi veicolo di diseguaglianze ed esclusione sociale. Giornalisti più deboli sono più facilmente ricattabili: non possiamo accettare che il lavoro subordinato subisca la cancellazione di diritti e garanzie. Inclusione e dignità sono le due parole chiave attraverso le quali passa il rilancio del settore e della categoria”.