"Alcune indiscrezioni di stampa pubblicate oggi sul Corriere della Sera ipotizzano che il Governo potrebbe addirittura voler posticipare la presentazione del DEF a dopo le elezioni europee, nella speranza che la nuova Commissione Europea che si formerà dopo il voto possa essere più benevola con l'Esecutivo sovranista e populista. Una prospettiva del genere, seppur possibile sulla carta, sarebbe una forzatura senza precedenti e, in ogni caso, contraria alle regole europee e, soprattutto, fornirebbe un pessimo segnale negativo alle agenzie di rating e agli investitori istituzionali". Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia. "Il pericolo principale potrebbe essere costituito, dalla decisione di Standard and Poor's del prossimo 26 aprile, dal momento che l'agenzia americana avrà a disposizione anche i dati ISTAT sul Pil relativi al primo trimestre del 2019, che dovrebbero essere, appunto, anch'essi negativi. S&P ha già espresso un outlook negativo sul nostro debito e, quindi, in caso di peggioramento dell'economia, potrebbe decidere di abbassare il rating. A quel punto, per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, il Governo, non potendo più disporre di ulteriori spazi di flessibilità concessi dalla Commissione, visto che il bonus è già stato tutto utilizzato per la precedente Legge di Bilancio, sarà costretto ad alzare bandiera bianca sull'Iva o, in alternativa, evitare l'aumento della tassazione indiretta con l'introduzione di una patrimoniale. Almeno a livello contabile, ad una nuova stangata fiscale di fine anno non sembra proprio esserci alcuna alternativa".