Domenica 3 marzo il Partito Democratico sceglierà il suo nuovo segretario attraverso le elezioni primarie. In aggiunta agli oltre 7mila seggi presenti in tutta Italia si potrà votare anche all’estero. In Uruguay l’unico seggio abilitato sarà quello allestito all’interno del patronato Inca di Montevideo in Avenida Garibaldi 2643 che resterà aperto dalle ore 10 alle 16. Dopo la prima fase del voto degli iscritti nei circoli, i candidati rimasti in corsa per la segreteria che potranno scegliere domenica gli elettori sono tre: Nicola Zingaretti (che ha ottenuto il 47,38% dei voti nei circoli), Maurizio Martina (36,10%) e Roberto Giachetti (11,13%). Così come in Italia, anche in Uruguay il grande favorito sembra essere il governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti dato vincente dai sondaggi. Renato Palermo, consigliere del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) e del Comites (Comitato degli Italiani all’Estero), così motiva il suo voto a Gente d’Italia: “Noi del circolo voteremo in maggioranza Zingaretti perché riteniamo necessaria una ricostruzione unitaria del fronte progressista in Italia dopo le recenti sconfitte elettorali”. Tra le proposte maggiormente apprezzate, Palermo sottolinea la “filosofia unitaria” del progetto che “vada oltre le correnti del partito e guardi in modo più ampio a creare uno spazio riformista nella politica italiana”. “Ci auguriamo” -aggiunge- “che il Pd esca da questo voto rafforzato con un progetto politico basato su proposte concrete. Vogliamo un’Italia solidale, accogliente, europeista e in crescita”. Secondo il rappresentante italo-uruguaiano può essere “ulteriormente significativo” esercitare questo diritto di voto dall’estero.La partecipazione è sempre importante” sostiene. “Se una persona si interessa dell’Italia, partecipa alle feste nazionali e mantiene questo coinvolgimento, può essere anche utile dare il proprio contributo alla politica”. Voterà per Zingaretti anche Rolando Rossi, consigliere del Comites di Montevideo. “Vengo da altri settori della sinistra ma negli ultimi anni ci siamo praticamente sconfitti da soli” dice con amarezza e delusione dopo il periodo di gestione renziana finita male e punita alle urne. “Oggi l’Italia sta vivendo un clima reazionario e aggressivo. Zingaretti è l’unico che può dare certe garanzie in termini di diritti e di difesa dei settori più deboli. La strada giusta per l’Italia e l’Europa è l’accoglienza e la solidarietà. Personalmente, ho più fiducia in lui che nel Partito Democratico visto quello che hanno fatto in passato alcuni settori”. Venendo da un paese dalla forte cultura istituzionale e dove il voto è obbligatorio, Rossi sposa in pieno questa linea anche quando si parla di italiani all’estero: “Avere una cittadinanza implica avere diritti e doveri. A mio modo di vedere uno dei doveri di un cittadino è anche quello di interessarsi della politica, informarsi, farsi delle idee e -obbligatoriamente- votare. Ecco perché parteciperò alle primarie del Pd anche se, onestamente, so che con questo voto non cambieranno le politiche verso gli italiani all’estero”.