di Mimmo Porpiglia

Dispiace.
E anche parecchio.
Perché la visita del ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero Milanesi in Uruguay sembra essere qualcosa di molto "carbonaro".
Il motivo è presto detto. Questa mattina uno dei massimi rappresentanti del governo italiano, Moavero Milanesi appunto, sarà impegnato in una riunione con alcuni membri del Comites di Montevideo, all’Istituto di Cultura. E nel primo pomeriggio incontrerá il suo omologo uruguaiano, Rodolfo Nin Novoa.
Il ministro italico dallo scorso 25 febbraio è in Sudamerica, impegnato in incontri anche in Paraguay e in Argentina per rafforzare i rapporti bilaterali con queste Nazioni.
Ebbene, sia ad Asuncion che a Buenos Aires ha incontrato rispettivamente Abdo Benitez e Mauricio Macri, i due presidenti.
Terza tappa della missione, appunto Montevideo.
Ma qui, inspiegabilmente, Moavero Milanesi non sarà ricevuto da Vázquez.
A questo punto la domanda viene spontanea: perché questa chiamiamola diplo- maticamente "disattenzione" nei confronti dell’Italia? D’acchito, viene da pensare che il rappresentante numero uno dell’Uruguay vuole forse mandare un messaggio al governo italiano, e cioè che non vede di buon occhio l’attuale esecutivo gialloverde targato Lega e Movimento 5 Stelle? Potrebbe anche essere e non ci sarebbe nulla di male.
Ma non crediamo sia questa la causa... E Allora? Comunque qualunque siano le cause si tratta di una grave "mancanza di attenzione" (complice forse i non certo idilliaci rapporti con l'ambasciata di Montevideo ???) nei confronti del nostro Paese, anche perché non è una "visita-lampo" non concordata... La missione sudamericana di Moavero la si conosce da tempo... E come é possibile non trovare pochi minuti per incontrare Tabaré Vásquez??? Insomma diciamolo papale papale, è una sorta di schiaffo. Del resto non è la prima volta in questi ultimi anni che il governo di Montevideo ci “schiaffeggia”. Basti pensare che da tre anni latita il 2 giugno, festa della Repubblica del Tricolore.

L'ultimo "incontro" tre anni fa, appunto, con l'ambasciatore Palladino, vennero tutti, dal presidente Mujica ai ministri italo-uruguaini.... Dispiace, infine che Moavero Milanesi non potrà ricevere l’abbraccio che i tanti italiani gli avrebbero riservato all’interno, per esem- pio, proprio all’interno della Casa degli Italiani.

E qui ritorniamo alla “carboneria” di cui abbiamo scritto all’inizio.
Perché non è stato possibile organizzare un incontro tra la nostra comunità e il ministro degli Esteri che dunque si “concederà” solo ad alcuni consiglieri del Comites all’Istituto di Cultura e dunque non potrà tastare di persona il sentimento comune e popolare?

Crediamo davvero che si tratti di un’occasione mancata, anche perché non è che un ministro italiano arrivi in Uruguay tutti i giorni. Insomma, si ha la sensazione di una comunità abbandonata a se stessa, riferendoci a quella italiana.

Probabilmente poteva fare qualcosa di più anche l’ambasciata di Montevideo, che poteva spingere ulteriormente affinché Moavero Milanesi potesse essere "ricevuto" da Tabaré Vásquez (che é in sede ) e “abbracciato” anche dalla collettivitá... Ma probabilmente l’ambasciatore Gianni Piccato, arrivato quasi a scadenza del mandato, è impegnato in al- tro. Forse a lui - piemontese di Pinerolo - sarebbe piaciuto il moto della carboneria, se pensiamo che avrebbe voluto liquidare in 4 minuti e in residenza la cerimonia di premiazione che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dedicò a “La Gente d’Italia” due anni fa alla Casa degli Italiani.... Per fortuna non fu così.

In sintesi, ci piacerebbe ricevere risposte a queste tre domande:
1) Perché l’assenza di Vázquez?

2) Perché Moavero Milane-si non sarà alla Casa degli italiani come è giusto che fosse?

3) Davvero l’ambasciata non poteva fare di più per la nostra comunità?