DI MIMMO CARRATELLI
Questo Napoli-Juventus, ridimensionato da una classifica che dà i bianconeri in fuga-scudetto incontrastata, impone agli azzurri un partitone perché al San Paolo si annuncia un pienone d’altri tempi col sovraccarico di una ineludibile attesa di vittoria.

Ancelotti ha promesso che gli azzurri giocheranno con gioia ed entusiasmo. Il Napoli di De Laurentiis ha smacchiato ripetutamente la Zebra torinese al San Paolo, sei volte in undici confronti dal 2007, tre pareggi e due sconfitte. Si va allo stadio con animo lieto.

La mestizia è tutta juventina nella morsa della Champions e nel malumore del mondo bianconero che cala con rabbia e ingiurie dalle vette alle quali era giunto con orgogliosa sicurezza. Dà pensiero una caviglia di Ronaldo, ancora di più danno pensiero le mani esagitate di Diego Simeone.

Al San Paolo, dopo la partitaccia di Bologna con gol regalato dai bolognesi al malinconico Dybala, la Juve cerca la sicurezza perduta, il segnale di una ripresa di testa e di muscoli per rafforzare la fiducia in vista del retour-match di Champions con l’Atletico Madrid.

Pur mancando ancora nove giorni alla resa dei conti con i madrileni, attesi a Torino con malcelata angoscia, la partita di questa sera sarà un test probante per la formazione juventina. La gara dirà se la Juve va riprendendo colore e calore e non tutto è perduto in Europa.

Il Napoli potrà solo divertirsi. Sette giorni fa, con un pressing alto e asfissiante, il Bologna ha messo alle corde il colosso di Torino. Farà tutt’altro gioco il Napoli, un gioco non di forza e di pressione agonistica, ma allegro e veloce, tutto pizzeche e vase per fare pertose. Più fioretto che sciabola, più movimento che scontro, più scatti che girotondi. Nella maestosità bianconera spicca, in campionato, l’assenza di sconfitte, bastonata invece la Signora in Champions (Atletico Madrid) e in Coppa Italia (Atalanta), dunque non proprio imbattibile.

Ancelotti, che ha avuto un passaggio disagiato a Torino sulla panchina della Juve, per niente amato e, a sua volta, per niente innamorato di Madama, accarezza l’idea di farle uno sgarbo.

Il Napoli, condannato a un eterno secondo posto dal predominio torinese, potrebbe prendersi lo sfizio di battere la capolista come non è riuscito sinora alle altre diciotto squadre di serie A. Un piccolo fiore all’occhiello ricordando lo schianto juventino di aprile col gol-fionda di Koulibaly all’Allianz Stadium nell’ingiuria dell’ultimo minuto di gioco.

Ha detto Insigne: “Battere la Juve ha sempre un sapore particolare”. Vecchia storia. Prendiamoci questo sapore per una serata da zucchero e miele. Conterà molto la condizione fisica. Un Napoli atletico, per non dire un Atletico Napoli, potrà suonarle alla Juve.