"Delusione" e "sorpresa". Sono i due sentimenti che in queste ore prevalgono in una parte del gruppo parlamentare 5 Stelle dopo la diffusione dell'atto costitutivo dell'associazione M5S del 2017, che vede Luigi Di Maio e Davide Casaleggio nelle vesti di fondatori. L'atto è stato depositato presso il Tribunale di Genova nell'ambito del processo che vede contrapposta l'associazione del 2009 e quella creata a fine 2017, e non figurava nella lista dei documenti pubblicati sul Blog delle Stelle nel post del 30 dicembre 2017, con cui Di Maio annunciò la 'rivoluzione' pentastellata dando notizia della costituzione del nuovo organismo.

"Senza la causa di Genova non l'avremmo mai saputo. Gutta cavat lapidem", commenta Lorenzo Borrè, l'avvocato 'spina' nel fianco del Movimento 5 Stelle. Ed è un pensiero che rimbalza anche all'interno del M5S tra gli eletti, ignari, al momento della candidatura alle ultime politiche, di chi fossero i fondatori dell'associazione 2017. Tranne i pochi menzionati in quello stesso documento, coloro che hanno dovuto accettare per iscritto (tramite mail inviata allo stesso Di Maio) la loro carica: oltre a Beppe Grillo, garante della nuova associazione, Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giovanni Cancelleri - in qualità di membri del comitato di garanzia - e i probiviri Nunzia Catalfo, Paola Carinelli e Riccardo Fraccaro. Nel mirino c'è il ruolo, sempre più determinante, di Di Maio: da un lato capo politico e dall'altro fondatore della 'nuova' associazione. Ma anche, e soprattutto, la doppia veste di Casaleggio jr, anche lui 'padre' della neonata associazione nonché presidente di Rousseau, la piattaforma legata a doppio nodo con il M5S anche per questioni economiche. E qualcuno parla senza mezzi termini di ''conflitto di interessi''.

"Chi stabilisce la durata del mandato di Di Maio, capo politico del M5S? Lo statuto dell'associazione da lui fondata", ragiona un parlamentare. Nello statuto infatti si legge che "il capo politico è eletto mediante consultazione in rete secondo le procedure approvate dal comitato di garanzia, e resta in carica per 5 anni. E' rieleggibile per non più di due mandati consecutivi". Altra questione, non di poco conto per gli eletti 5 Stelle che guardano con fumo agli occhi la nuova associazione, la possibilità per lo stesso Di Maio di "modificare e/o integrare" con allegati l'atto costitutivo dell'associazione fondata nel 2017. Nel documento registrato da Valerio Tacchini, il notaio milanese del reality l''Isola dei famosi' considerato molto vicino al M5S, a Di Maio viene riconosciuta questa possibilità pur "senza alterare il signifiato sostanziale" del documento stesso: "ma chi può stabilire che eventuali modifiche siano solo marginali? - ragiona un parlamentare -. Se Di Maio intervenisse cambiando i 'connotati' del Movimento che facciamo, andiamo da un giudice per fargli chiarire se si tratta di modifiche sostanziali o da niente? È tutto surreale. Qui siamo nel M5S chiavi in mano a Di Maio, altro che 'uno vale uno'".

Piovono critiche anche nei confronti di Casaleggio jr. "Davide - dice Elena Fattori all'Adnkronos - aveva sempre detto di non avere ruoli nel Movimento quando era il socio fondatore di una nuova associazione di cui era stato accuratamente tenuto nascosto l'atto fondativo. Quindi doppia amarezza: di non aver saputo di questo cambiamento e di aver creduto alle parole di Davide Casaleggio". Per la senatrice 'ribelle' si tratta di un "evidente" conflitto di interessi: "Il socio fondatore dell'associazione Movimento 5 Stelle 2017 è anche membro dell'associazione Rousseau che riceve soldi dai parlamentari. Ma il conflitto di interessi non è reato e dubito avremo presto una legge", rimarca Fattori. Certo non tutti la pensano allo stesso modo. "Non vedo la notizia - taglia corto piccata la 'pasionaria' Roberta Lombardi con l'Adnkronos, lei che in quel documento viene menzionata come membro del comitato di garanzia - parliamo di un documento risalente a un anno e mezzo fa, ogni volta che c'è di mezzo il M5S soffiate sul fuoco. Basta".

Antonio Atte - Ileana Sciarra