'Ndrangheta in Piemonte: diciassette misure di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, ritenute a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso e altro, sono state eseguite questa mattina a Torino e Vibo Valentia, nell'ambito di un'operazione congiunta denominata "Carminius", coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo piemontese, che ha visto schierati, sul campo, oltre 400 tra finanzieri del comando provinciale di Torino e del servizio centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma della guardia di Finanza insieme ai carabinieri del Ros.

SETTE ANNI DI INDAGINE
I provvedimenti scaturiscono da un'indagine avviata nel 2012 dal Ros dell'Arma e nel 2015 dai "baschi verdi" che hanno consentito agli investigatori di raccogliere elementi che dimostrano l'esistenza nel capoluogo piemontese di un gruppo appartenente alla 'Ndrangheta. I dettagli dell'operazione saranno illustrati alle 11 nel corso di una conferenza stampa in procura a Torino.

CONFISCATI BENI SOCIETA' TRASPORTI
Nell'ambito dell'operazione, in esecuzione a un provvedimento emesso dal Tribunale, la Dia torinese ha confiscato l'intero capitale di una società attiva nel settore del trasporto merci su gomma e numerosi altri beni mobili (tra cui semirimorchi, trattori e autovetture) nei confronti di Giuseppe Sgrò, 61 anni, ritenuto dagli inquirenti esponente della famiglia di 'ndrangheta Sgrò - Sciglitano, operante a Barrittieri, frazione di Seminara (Rc) e attiva in Piemonte.

RICICLO DI DENARO ILLECITO
Il provvedimento è scattato nell'ambito di un'indagine patrimoniale al fine di evidenziare il reinvestimento di denaro di provenienza illecita nel settore del trasporto merci. Sgrò si trova attualmente detenuto, poichè condannato, dalla Corte d'Appello di Torino, a 7 anni di reclusione per associazione mafiosa. Il tribunale ha inoltre applicato a Sgrò la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni.

UNA "FIGURA TRASVERSALE"
A detta degli investigatori, Sgrò rappresenterebbe una sorta di figura "trasversale" tra le famiglie Raso di Cittanova (Rc), che avrebbero il loro raggio d'azione tra Vercelli e Biella, e Dominello, presente, invece, a Torino e nella provincia torinese, oltre ad essere collegata, sempre secondo le risultanze investigative, alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno (Rc).

SALVINI: "LA PACCHIA E' FINITA"
"Altro successo contro la ‘ndrangheta. Oltre 400 carabinieri e finanzieri, coordinati dalla Dda di Torino, stanno smantellando una rete piemontese dei clan. Droga, estorsioni, fatture false, affari con le slot machine e tanto altro. Sequestrati beni per 40 milioni di euro. Complimenti alle Forze dell’Ordine e agli inquirenti. Nessuna pietà per i criminali: la pacchia è finita" ha commentato, a caldo, il ministro dell’Interno Matteo Salvini.