In occasione del 'Dia Nacional do Inmigrante Italiano' che si è celebrato in tutto il Brasile il 21 febbraio, il gruppo Parlamentar Brasil-Italia assieme alla Ambasciata del nostro Paese a Brasilia, hanno presentato il libro 'Em Alto-Mar' di Edmondo De Amicis.

Si tratta di un racconto del celebre autore di 'Cuore', sulle traversie degli emigranti italiani. Il libro fu pubblicato in Italia nel 1899, casa editrice Treves. Titolo originale 'Sull'oceano' e all'epoca divenne subito un best seller, primo romanzo sulla emigrazione di quei tempi. Il racconto narra il viaggio effettuato da Edmondo De Amicis nel 1884: da Genova fino all'Argentina, a Buenos Aires, a bordo di una nave sulla quella c'erano anche altri 1700 passeggeri, in maggioranza contadini che andavano alla ricerca di una vita migliore in Sudamerica. Si tratta di un racconto unico, perché non è un reportage di viaggio, ma un vero e proprio giornale di bordo, una analisi sociale effettuata da Edmondo De Amicis, giornalista e scrittore. Infatti de Amicis si imbarcò sul piroscafo 'Nord America', successivamente ribattezzato 'Galileo', per compiere una traversata programma in ventidue giorni.

L'aspetto maggiormente interessante è che nel libro l'autore si divide in tre parti: è si passeggero, ma anche cronista e al tempo stesso protagonista del racconto. A bordo del 'Nord America', come racconta De Amicis, è rappresentata l'Italia di quel tempo, analfabeta, povera e che va, con ogni sforzo, a cercarsi un'altra vita. Ma nonostante tutte le problematiche che si trovano a bordo del piroscafo, una cosa, sottolineata da De Amicis, non viene mai smarrita: la dignità.

Si tratta, oltre un secolo fa, di una denuncia sociale, una esperienza indelebile per lo scrittore, che lo porterà, non troppo tempo dopo, ad aderire al socialismo. In definitiva un'opera moderna che viene riposta oggi in Brasile, uno dei Paesi che maggiormente hanno accolto il nostri connazionali tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. E se oggi sono calcolati in trenta milioni i brasiliani di origini italiane, lo si deve ai piroscafi come quello raccontato da De Amicis.