I patronati sono uno dei pilastri delle comunità italiane all’estero. Anche in Uruguay il loro lavoro è fondamentale perché assistono gratuitamente i cittadini aiutandoli nel relazionarsi con la burocrazia italiana. A fronte del peggioramento e dei ritardi dei servizi consolari dovuti ai tagli della spesa, il loro ruolo è diventato ancora più importante. A volte sono stati criticati e accusati di essere centri di potere con lo scopo di raccogliere voti ma, indipendentemente da queste accuse, bisogna riconoscere che il loro lavoro è stato -e continua a essere- indispensabile per milioni di italiani.

Molteplici sono le loro funzioni tra cui il supporto nella richiesta di cittadinanza, la previdenza sociale e, soprattutto, le pratiche di pensione anche se oggi sono in diminuzione. L'accordo tra Italia e Uruguay che risale al 1985 riconosce l’attività lavorativa svolta in entrambi paesi. Tuttavia, l’incremento della nuova emigrazione e gli altri grandi cambiamenti che stiamo vivendo, stanno portando questi enti di assistenza a riadattare i loro servizi in funzione delle nuove necessità. È per questi motivi che, a partire da oggi, ogni sabato Gente d’Italia ospiterà tutti i patronati raccontando le loro attività e raccogliendo le testimonianze dei cittadini.

In Uruguay esistono 6 patronati che dipendono dalle centrali sindacali italiane. Sono quasi tutti a Montevideo e riflettono la tendenza centralinista che soffre questo paese. Alcune città dell’interno possono contare solo con degli incontri inforTra i patronati più grandi abbiamo l’Inas, l’Inca e l’Acli.

L’Inas (Istituto Nazionale Assistenza Sociale) dipende dal sindacato Cisl ed è diretto da Filomena Narducci, consigliere del Comites di Montevideo. Situato nel centro della città (Vázquez 1484) segue questi orari di apertura: lunedì e giovedì dalle ore 10 alle 18:30 e poi martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 14 alle 18:30. L’Inas è l’unico patronato presente nell’interno del paese, a Colonia (indirizzo: Galeria America Local 06), è guidato da Alessandro Maggi che è anche il presidente del Comites. Un altro patronato storico è l’Inca (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza) della Cgil che si trova in Av. Garibaldi 2643. Il responsabile è Renato Palermo, rappresentante uruguaiano nel Cgie oltre che membro del Comites. L’Inca è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 15:30. Molto attivo specialmente nell’ambito dei corsi di formazione c’è l’Acli (Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani), un’altra importante realtà sotto la direzione di Elena Bravin.

Situato nella calle Estero Bellaco 2708 riceve il pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 16. Enasco, Ital-Uil e Inapa sono gli altri 3 patronati presenti sul territorio che hanno un numero minore di assistiti. Enasco (Ente Nazionale di Assistenza Sociale per i Commercianti della Confcommercio) è guidato da Rita Langone e si trova in Lindoro Forteza 2547. È aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 16. L’Ital (Istituto di Tutela e Assistenza dei Lavoratori) è il patronato del sindacato Uil e la sua succursale di Montevideo si trova all’interno dell’Edificio Torre del Congreso, in Av. 8 de octubre 2355/304, dove riceve dal lunedì al venerdì dalle ore 09 alle 15. Ernesto Barszcz è il responsabile di Ital. A completare l’elenco dei patronati italiani in Uruguay c’è l’Inapa (Istituto Nazionale di Assistenza e di Patronato per l’Artigianato) che dipende dalla Confartigianato ed è diretto da Roberto Casaccia. Si trova nella Ciudad Vieja (Pérez Castellano 1422) ed è aperto nei seguenti orari: martedì e mercoledì dalle ore 10 alle 17 e i venerdì dalle ore 12 alle 18.

Matteo Forciniti