Dopo essersi fermamente opposto nei giorni scorsi a qualsiasi possibilità che fosse riconosciuta la cittadinanza italiana a Ramy, il ragazzo eroe del bus che con il suo coraggio ha contribuito a evitare una strage a San Donato Milanese, Matteo Salvini si arrende.

Il ministro dell'interno, incalzato giorno dopo giorno dalla stessa opinione pubblica di stampo leghista, ha dovuto fare dietrofront, aprendo per la prima volta alla concessione d'ufficio della cittadinanza per il giovane di origine egiziana.

"Dico sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio", ha improvvisamente mutato registro il leader del Carroccio. "In più, ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese. Il ministro - si è poi giustificato - è tenuto a far rispettare le leggi, ma per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare".