Lo scorso primo marzo, in occasione della visita del ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero, Italia e Uruguay hanno firmato un accordo sul trasferimento delle persone condannate in modo che questi "possano scontare la pena nel territorio dello Stato di conformità".

Come avevamo anticipato, era evidente che la misura potesse riguardare il caso di Rocco Morabito, boss della ‘ndrangheta arrestato nel settembre del 2017 dopo 23 anni di latitanza e attualmente recluso nel carcere Central di Montevideo. La conferma è appena arrivata: un tribunale penale d’Appello ha autorizzato l’estradizione in Italia del boss calabrese condannato a 30 anni di carcere per associazione mafiosa e traffico di droga.

Morabito ha ingaggiato nei mesi scorsi una battaglia legale con la magistratura locale per evitare l’estradizione. L’ultima decisione conferma dunque quanto aveva già stabilito lo scorso anno il giudice uruguaiano specializzato in crimine organizzato Dolores Sánchez. Questa seconda istanza, ricordiamo, ribaltava una prima sentenza della Procura che aveva rifiutato l’estradizione poiché la giustizia uruguaiana non riconosce la validità dei processi in contumacia.

I legali di Morabito tenteranno adesso l’ultima mossa per scongiurare l’estradizione appellandosi alla Suprema Corte di Giustizia che dovrebbe mettere fine a questa vicenda quasi due anni dopo l’arresto.