Possono stare tranquilli l’Ocse e il suo segretario Jose Angel Gurria, reddito di cittadinanza, quota 100 e crescita zero non affonderanno l’Italia perché il governo ha pronta la soluzione: il nuovo codice della strada. La riforma a cui stanno lavorando i contraenti di governo prevede, tra le altre cose, multe fino a 1700 euro per chi usa il cellulare alla guida. E basta fare un giro per le nostre strade per capire come, una volta in vigore, la norma risanerà le sempre asfittiche finanze pubbliche.

Il mancato impiego del vivavoce o degli auricolari porterà la sospensione della patente per un periodo tra i 7 giorni e il mese, soglie soggette al raddoppio in caso di soggetto recidivo e alle quali si sommano multe tra i 422 e i 1.697 euro. E’ quanto si legge nel provvedimento che tra meno di un mese dovrebbe arrivare in Aula. Una versione alleggerita rispetto alle proposte iniziali in cui la sospensione della patente era più lunga e le multe persino più salate. I nostri governanti, girando anche loro per le strade italiane, si saranno resi conto che ci si poteva accontentare anche di qualcosa in meno per riempire le casse. A patto, naturalmente, che le multe vengano fatte e soprattutto pagate.

E’ infatti evidente che molti, troppi italiani alla guida usino più o meno abitualmente lo smartphone. Telefonate e ancor di più messaggi letti alla guida o al semaforo sono infatti la norma. Basta guardarsi intorno in un qualsiasi punto trafficato per ‘pizzicare’ l’automobilista di turno con gli occhi sullo schermo, magari anche solo per consultare una mappa e trovare un indirizzo. Una scorrettezza, e un’imprudenza, che di fatto tutti abbiamo commesso almeno qualche volta. Ed è giusto che il legislatore vieti e scoraggi questa mala abitudine che mette in pericolo i guidatori ma ancor più chi gli sta attorno.

Le statistiche spiegano chiaramente come la distrazione da smartphone sia causa di moltissimi incidenti. "Il 14% degli italiani e il 20% dei giovani ammettono di navigare o scambiarsi messaggi anche alla guida", rivelava uno studio recente. Percentuali alte che vanno inoltre tarate con la naturale propensione a non ammettere comportamenti scorretti e quindi sono, molto probabilmente, anche sottostimate. Si tratta comunque di milioni, a spanne una decina, che sarebbero ora, anzi domani, passibili di multa. E se a 9 milioni di italiani indisciplinati venisse comminata una sanzione media, da 1000 euro, decisamente al di sotto del massimo previsto, nelle casse pubbliche entrerebbe qualcosa come 9 miliardi di euro. Abbastanza da evitare manovra correttiva e schivare l’aria di crisi che tira sull’Europa e sull’Italia.

Purtroppo il testo ancora non è legge, dovrebbe arrivare in Aula ad inizio maggio e oltre alla stretta sui telefoni prevede anche altre novità. Come la possibilità per i ciclomotori 125cc di accedere a tangenziali ed autostrade, a patto di essere guidati da maggiorenni, e nuove norme a tutela dei ciclisti che, a discrezione dei sindaci, potranno andare contromano, avere spazi di fermata ai semafori e percorrere le preferenziali. E poi nuovi limiti di velocità: più bassi nei centri abitanti e, pomo della discordia tra la Lega – favorevole – e i 5Stelle – contrari -, più alti nelle autostrade a 3 corsie.

RICCARDO GALLI