"La posizione è molto chiara: l’intenzione del Governo, mia e del Mise è di non rinnovare la convenzione con Radio Radicale". Lo ha detto il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi interpellato al suo arrivo a un convegno sull’informazione locale in Lombardia.

"Nessuno ce l’ha con Radio Radicale o vuole la sua chiusura" ma "sta nella libertà del Governo farlo" ha detto Crimi, affermando che l’emittente "ha svolto da 25 anni un servizio senza alcun tipo di gara e valutazione dell’effettivo valore di quel servizio".

Il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi ha sottolineato che negli anni a Radio Radicale "la convenzione è stata rinnovata come una concessione". Ora, ha concluso il sottosegretario, "la valutazione è stata fatta: esiste Rai Parlamento, un servizio pubblico, un canale istituzionale che trasmette le sedute parlamentari e delle commissioni".

"Io trovo che Radio Radicale abbia un ruolo distintivo e addirittura qualificante nel modo in cui racconta il dibattito culturale italiano. È presente a tutti i convegni e li trasmette senza censure". Lo ha detto il commissario dell’Agcom Mario Morcellini, commentando la volontà del governo, confermata dal sottosegretario Vito Crimi, di non rinnovare la convenzione con l’emittente.

"Mi aspetterei su questo un diverso punto di vista. Ci sono mille strumenti con cui il diritto può salvaguardare le imprese senza rottamarle. Per quello che mi riguarda cercherò di sostenere questa causa" ha detto Morcellini, a margine di un convegno sull’informazione locale in Lombardia al quale partecipa lo stesso Crimi.