È anzitutto un imbroglio semantico quello perpetrato dai 5 stelle che chiamano l’erogazione di danaro a favore di categorie meno abbienti “reddito di cittadinanza”. Il requisito della cittadinanza infatti non c’entra nulla con i beneficiari. Se non avessero paura delle parole, più correttamente il provvedimento dovrebbe invece definirsi “reddito di povertà”. Destinata ad essere varata prima delle consultazioni europee, al solo fine di raccogliere consensi per il Movimento 5 stelle, sempre più insidiato dalla minaccia leghista, la legge è descritta nei proclami pentastellati in maniera difforme dalla realtà.

Si sono ben guardati durante la campagna elettorale da specificare che i famosi 780 € non sarebbero stati corrisposti in contanti bensì attraverso una “carta” di credito ricaricabile mediante la quale potevano effettuarsi gli acquisti, ma solo di beni di prima necessità e solo presso negozi convenzionati di stretta proprietà italica. Insomma tonno e salamini ma acquistabili solo alla Conad e non da Carrefour o Lidl degli odiati Macron e Merkel. I decreti attuativi, ancora non emanati, spiegheranno bene come possa essere utilizzato quel danaro. Certo è inibito l’acquisto di beni voluttuari. Un cellulare da Unieuro o un pacchetto di sigarette non sarà possibile ed anzi c’è il rischio pure che possa farti qualche anno di galera.

Tenute accuratamente nascoste anche le condizioni per poter accedere al beneficio, condizioni che solo dopo le elezioni sono state svelate e che contengono prescrizioni tassative. Obblighi francamente molto gravosi per il beneficiario. Si tratta come è noto dell’impegno a trasferirsi molto lontano dal proprio luogo di residenza accettando offerte di lavoro che dopo due rifiuti possono sancire l’obbligo a trasferirsi in qualsiasi luogo del territorio nazionale. Staremo a vedere chi lascerà famiglia ed affetti, soprattutto al sud, sobbarcandosi le spese più gravose necessarie al nord, per avere in cambio gratis parmigiano e prosciutto cotto. Inoltre, i 10 miliardi stanziati basteranno solo per i prossimi 18 mesi. Perchè la misura diventi strutturale sarà necessario finanziarla di volta in volta e vai a capire dove troveranno i soldi.

Infine, resta da capire come miracolosamente funzioneranno i centri per l’impiego che non hanno mai funzionato in Italia. Non saranno certo i “navigator” , di cui nessuno ha ancora capito cosa dovranno fare, a sbloccare una cronica inefficienza che si trascina da decenni. Per tacere poi delle necessarie verifiche da parte dell’amministrazione finanziaria per evitare che a guadagnarci siano i soliti furbetti che già si stanno ingegnando a smembrare per quattro ogni nucleo familiare per lucrare più erogazioni. Insomma una legge pasticciata e di difficile applicazione, che ha trasformato milioni di dignitosi indigenti in una massa di poveri assistiti dallo Stato. Almeno Bertrand Russell, filosofo visionario certamente più di Beppe Grillo e Giandomenico Casaleggio, aveva avuto il coraggio di immaginare e chiamare il suo “reddito di povertà” con il giusto nome: Salario del Vagabondo.

ANTONIO BUTTAZZO