Caro Direttore,

L’esposizione di uno striscione in onore al dittatore italiano del XX secolo in una piazza milanese dove, 76 anni fa, venivano uccisi Benito Mussolini e Claretta Petacci è stata una notizia che ha fatto il giro di tutto il mondo. Ma cosa sente il DNA italiano al riguardo?

Non abbiamo superato quello spirito fascista che tanto danno ha provocato al nostro paese? Ancora esiste una parte della popolazione che vorrebbe una dittatura? A voi la risposta ma, in ogni caso, non siamo certamente orgogliosi di queste vicende.

Dal 1945 ad oggi, quella quarantina di governi che si sono avvicendati per guidare l’Italia non sono mai riusciti a ricucire bene la ferita e farci dimenticare di quel periodo storico chiamato fascismo, che, ancora oggi, è sinonimo di una vera e propria parolaccia, non certamente come "comunismo". Purtroppo l’Italia ha ancora oggi molte allusioni, con monumenti o iscrizioni, che ricordano il nome dell'ex dittatore italiano. In realtà questo risponde a una mancanza di una legislazione su questo aspetto del nostro passato fascista. Dopo la fine della seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo in Europa, l'Italia ha scelto di cambiare titolo molte delle sue strade che si riferivano al regime "Duce", ma nessun governo italiano si è adoperato ad eliminare i monumenti ed i riferimenti storici. Roma è un esempio di questi monumenti: per esempio, il quartiere dell’Eur, che è stato costruito per ospitare l'Esposizione Universale di Roma nel 1942, ma, alla fine, il progetto non è stato realizzato a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Si possono osservare edifici monumentali in marmo bianco dove troviamo numerosi riferimenti al "Duce" ed il suo impero. Sempre a Roma troviamo un fascio littorio con l’iscrizione "Mussolini Dux" e tutta la forza simbolica dell’Impero a pochi passi del Ministero degli Esteri, nel denominato "Foro Italico", lo Stadio dei Marmi e le sue figure allegoriche. C’è anche un mosaico enorme con la scritta: "Duce, dedichiamo la nostra giovinezza".

L'ex presidente della Camera dei Deputati italiana Laura Boldrini, provocò polemiche quando propose di rimuovere queste voci. Ha ricevuto critiche da partiti conservatori, come Forza Italia o Fratelli D’Italia, ma anche dal PD e lo stesso Matteo Renzi. Come
prendendola in giro, il Deputato PD Stefano Pedica, chiese se "per rimuovere la storia italiana fascista" era necessario "far cadere l'intero quartiere dell’Eur". Alcuni dirigenti politici, come Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini approvò una legge che vieta ai negozi di vendere oggetti con riferimenti fascisti, dopo aver scoperto che gli stabilimenti di questa zona, vendevano ai turisti accendini, portachiavi, portafogli e persino bottiglie di vino con la faccia di Mussolini. L'anteprima della seconda tappa delle semifinali di Coppa Italia tra Milano e Lazio ha lasciato un nuovo sfortunato evento che ha coinvolto gli ultras della squadra romana. Un gruppo di fan ha esposto mercoledì uno stendardo in onore del dittatore, un fatto che ha sorpreso un po’ tutti, anche i più radicali di destra.

Vedere gli ultras in piedi come soldatini in piazza Loreto a Milano, luogo noto per essere stato il dittatore impiccato dai partigiani nel 1945, esponendo uno striscione con la scritta "Onore a Benito Mussolini" e firmato con l'acronimo IRR, in riferimento agli Irriducibili, gruppo della curva nord della Lazio, non è stato certo piacevole, ma è la realtá e non è la prima volta che gli Ultras del Lazio hanno eseguito atti di questo genere. L'anno scorso hanno riempito un'area dello stadio olimpico con adesivi in cui è apparsa un'immagine di Anna Frank con indosso la maglia della Roma, la grande squadra rivale, qualcosa che è stato severamente criticato. Ancora potrà esistere tanto odio in alcune parti della società? Sicuramente è una materia pendente per il nostro paese.