Giornali di carta, la carta stampata. E chi è deputato alle vendite al pubblico, gli edicolanti. Tagliano le aziende giornalistiche, chiudono i giornali, aggrediti dallo sfinimento e da tirature sempre meno cospicue. Spariscono le edicole, malgrado siano diventate nel tempo autentici shop. Punti vendita di tutto, dai giocattoli ai fazzolettini, dai libri a bandiere e cappellini delle squadre di calcio.

Fanno fotocopie, spediscono fax, sono abilitate all’incasso di qualsiasi tipo di bollette. Eppure spariscono. Una moria generalizzata, soprattutto nelle grandi città. È accaduto anche in Toscana, non scampata alla chiusura dei banchi gestiti dai giornalai. Proprio la Toscana, dove da giorni è in corso una evidente, confortante forma di controtendenza. Un mezzo miracolo o qualcosa di simile, alla luce dei tempi grami in cui vivono le edicole. Il nuovo è qui.

Nove edicole aperte in quattro mesi. Che succede? Michele Bresci è il titolare della rivendita "Lo Strillone", a San Francesco, nel comune di Pelago, 2800 abitanti rimasti a lungo senza giornali. Un paese intero privato della lettura almeno di un quotidiano. Il fresco titolare è impegnato in una scommessa. Si è rimesso in gioco, rilevando la storica attività che aveva chiuso negli anni Settanta. E la sta rilanciando anche attraverso il web. La creazione del sito per farsi conoscere, a breve sarà presente sul social.

"Il web aiuta a vendere i giornali di carta". L’odore dell’inchiostro, la sensazione magica delle pagine che scorrono tra le dita, il piacere di leggerlo, il giornale. La carta stampata, quotidiani e rotocalchi, e quel fascino sottile che sono in molti a condividere. Come detto, nove edicole hanno aperto tra Firenze, Empoli, Prato. L’ultima in ordine di tempo inaugurata ieri in via Torcicoda, all’Isolotto, nell’area di Firenze. Il titolare, Francesco Ninchieri, ne aveva aperta da poco un’altra, in piazza Dalmazia. Senza dubbio un temerario, un imprenditore che ama il rischio e sa come valutarlo. I Ninchieri appartengono a una famiglia di edicolanti storici a Firenze. Oggi, dietro al bancone, tra giornali e riviste, opera la terza generazione. Francesco e Giuseppe Ninchieri. Non matti, semplicemente fedeli a una formula che in famiglia hanno applicato sempre con successo. "Il rapporto con le persone".

A Scandicci, nella città metropolitana, davvero pochi chilometri da Firenze, Luca Niccolai si è messo in proprio da gennaio. Dopo aver lavorato quindici anni all’edicola di famiglia. Non solo giornali al banco di via Fani. "Puntiamo ad offrire una vasta gamma di servizi: dal pagamento delle bollette, al ritiro dei pacchi presso di noi. Ma anche l’acquisto di biglietti del treno o dell’aereo. Metteremo a disposizione dei clienti la possibilità di poter effettuare quelle operazioni che normalmente si fanno su internet". Quindi, l’acquisto online di oggetti e il pagamento di una multa. Una rivoluzione necessaria nel modo di intendere l’edicola. A beneficio soprattutto dei meno avvezzi alla tecnologia, che non sono in grado di operare da soli. Ogni operazione costerà qualcosina in più, da cinquanta centesimi a un euro. L’obiettivo è di reiventare l’edicola, sempre meno negozio e sempre più punto di servizi per l’utente. "Che una volta entrato, magari acquista anche un giornale".

La strada è questa, i nuovi edicolanti guardano avanti. Salvatore Corrente ha rilevato l’edicola a Borgo San Lorenzo, rimasta chiusa tredici mesi. Intende rinnovarla da cima a fondo. Già presentata la domanda per poter vendere gratta e vinci e ricariche telefoniche. Un lavoro che ritiene ora gratificante. "Anche per molti clienti, tenere un giornale in mano non è come leggere notizie su internet". Perché ormai è appurato che la carta stampata non basta, da sola, a tenere in piedi un’edicola. Un nuovo business come scelta azzeccata. Anche per il titolare di Moma Caffè, in zona Coverciano. La vecchia edicola di cinquanta metri ha abbassato la saracinesca e tutti hanno cominciato a chiedere ai proprietari del caffè di vendere i giornali. "Abbiamo deciso di accontentarli", informa uno dei titolari. Accanto al bancone delle paste, a febbraio, è spuntato un ampio angolo per riviste e quotidiani. I proprietari si sono adeguati alla svelta ai ritmi e all’esigenza di un edicolante.

"Nessun problema, in ogni caso già aprivamo alle sei e trenta". Si è adeguata – con ottimi risultati e quindi con grande piacere – anche la tabaccheria di Montebonello, frazione di Pontassieve. Il chiosco dei giornali ha chiuso e per molte persone, gli anziani in particolare, era diventato impossibile comprare il giornale. "Disponibilità e vendita dei quotidiani ci aiutano a portare più gente in negozio". Tutto vero, non chiacchiere da bar. Comunque la giri, la vendita dei giornali in aggiunta a più servizi a disposizione della clientela: almeno in Toscana, la ricetta vincente sempre proprio questa. Chiamatela pure "la scoperta dell’acqua calda": pare funzioni alla grande.

di Franco Esposito