Una storia che sembra una favola. Due cugini fratelli, Angelo Magni e Giovanni Bonati, con un'idea imprenditoriale: esportare il panzerotto a New York. Street food di qualità italiana nella città che non dorme mai. Con un'idea sociale che è anche leva di marketing: utilizzare parte del ricavato per sostenere la crescita nel sud del mondo.

Finanziare una ong che dà da mangiare ai bambini nelle scuole: per ogni panzerotto venduto un pasto pagato ai bambini nelle scuole. L'utilizzo della tecnologia. La ricerca delle materie prime migliori. E il genio creativo italiano. E il lieto fine: oltre un milione di dollari raccolti con due round di crowdfunding lanciati su Facebook e oltre cento soci che hanno deciso di sostenere questo progetto.

Da questi ingredienti di base in sei mesi è nato "I love Panzerotti". Primo di una serie di 3-4 locali che apriranno nella grande mela entro l'anno e poi di una catena di franchising a base di… panzerotti fritti in tutte le salse. L'idea è di Angelo Magni, 43 anni, di Concorezzo. "Ci giravo attorno da 20 anni – racconta – da quando lavoravo alla Bmg Records di Milano". La casa discografica di Santana e Whitney Houston. Gli uffici erano davanti a Luini, da sempre il benchmark del panzerotto a Milano, nella via dei cinema vicino alla Galleria, sosta d'obbligo per chi passa da quelle parti, un piccolo locale diventato grande, sopravvissuto e cresciuto dall'era dei paninari e dei primi fast food. "Mi ha sempre colpito il successo di Luini. E da allora mi chiedevo perché non esportassero quel modello semplice ma vincente a New York. Dopo 20 anni sono riuscito a realizzare quel sogno".

IL LOCALE

Il primo "I love Panzerotti" ha appena aperto al 220 di Varick Street, nel Village, il quartiere degli hippies un tempo, dei primi concerti di Bob Dylan e Jimi Hendrix, ora diventato residenziale un po' bohemienne, uno dei luoghi della movida newyorchese. Un locale basso in mattoni verniciati tutti di bianco, sul quale campeggia la scritta I love Panzerotti con un enorme cuore giallo, ripieno e due giganti QRCode del locale. Sotto un enorme murales che raffigura un mare e un'alba e che dà il tono a tutta la strada. Vicino presto aprirà la nuova gigantesca sede di Google vista Hudson. I panzerotti dei due cugini sono prodotti freschi ogni giorno, con materie prime italiane selezionate dai ragazzi, in Puglia e in Italia – le farine, i pomodori, la mozzarella, il salame, il tartufo… dopo una lunga lievitazione di 72 ore. Il menù ne propone una ventina.

Otto vengono sfornati in continuazione. Il "classico" pomodoro e mozzarella. Con il salame piccante. Prosciutto cotto e mozzarella. Mozzarella e ricotta. Accanto a quelli più elaborati: con parmigiana di melanzane, o con olio di tartufo, prosciutto cotto e funghi e ancora quello piccante-dolce, per chi ama i gusti forti, a base di jalapeno, nduja, mozzarella e miele, incontro di due Sud del mondo. La spesa media è di 8 dollari per panzerotto. "Sono belli grandi", assicura Angelo". La scelta di offrire una ventina di referenze "è per invogliare i clienti a tornare per assaggiare gli altri gusti". Il bilancio dei primi giorni dell'apertura che hanno preceduto l'inaugurazione "E’ molto positivo". Ne ha parlato anche il New York Times. Con la fila e le persone fuori dal locale a mangiare, proprio come accade a Milano nella piccola via di Luini davanti ai cinema milanesi.

UN PANZEROTTO MOLTO TECNOLOGICO

Angelo ha lanciato l'idea, creato il marchio, i piani di marketing e tutto quello che è legato all'avvio dell'avventura del business. Si deve a lui anche l'anima sociale, legata a stretto mandato con la sua esperienza di impegno verso l’altro che deriva da un cammino spirituale con le comunità Neocatecumenali, condiviso con il cugino co-fondatore. L'altra anima del progetto, quella tecnologica: Giovanni Bonati, 45 anni, il cugino bergamasco, di Osio Sopra, il paese del campione di ciclismo Marco Pinotti, ingegnere cronoman. Giovanni è anche lui un ingegnere elettronico, titolare di Globo, tra le realtà più conosciute in Italia nella digitalizzazione della PA.

Ha utilizzato le sue conoscenze per rendere immersiva e social l'esperienza di gusto di mangiare un panzerotto ancora caldo a New York. Il negozio, e quelli che verranno, si caratterizza al suo interno per l'utilizzo della realtà aumentata: proiettori laser riflettono in modo dinamico sulle pareti il menù, le immagini e i filmati del territorio italiano e della filiera produttiva degli ingredienti utilizzati per realizzare i panzerotti. I clienti hanno la possibilità di diventare protagonisti nei negozi attraverso i canali social: ogni immagine pubblicata utilizzando l'hashtag #ILOVEPANZEROTTI viene trasmessa attraverso un video nel locale e in tutte le location del mondo che man mano saranno aperte. Tecnologie innovative e realtà virtuale gestite attraverso un software centralizzato, permetteranno di interconnettere e caratterizzare tutti i punti vendita della rete dove ogni cliente potrà accedere direttamente alle informazioni online anche mediante i QRCode dipinti sui negozi.

Il progetto umanitario - Il cuore giallo è il simbolo distintivo del progetto, per il colore giallo del disco di pasta fritta, per il suo ripieno e anche per la collaborazione con un'importante iniziativa sociale: una parte dell'incasso di ogni panzerotto venduto è donato a Mary's Meals per aiutare a sfamare e a educare i bambini dei paesi più poveri. Dieci centesimi di dollaro per ogni panzerotto venduto vengono devoluti da I love Panzerotti alla Ong che garantisce con quella somma un pasto a ciascuno dei bambini supportati dall'associazione nel sud del mondo. L'apertura dei punti vendita avviene in due modi: attraverso negozi di proprietà della corporate, che hanno una forma giuridica di limited liability company (LLC) equivalente alla società a responsabilità limitata italiana, oppure come franchising.

C’È ANCHE LA BIRRA ARTIGIANALE

Le oltre trenta ricette con cui saranno preparati i panzerotti sono state ideate e curate da importanti chef italiani, utilizzando ingredienti selezionati, professionalità nostrane e metodi tradizionali. Oltre a quello classico, è prodotto un caratteristico panzerotto a forma di cuore ideale per il catering, che richiama la passione e la sensibilità italiane per il lavoro di qualità e l'attenzione al sociale. La birra artigianale che accompagna i panzerotti è prodotta dal birrificio Elav, nato nel 2010 nella bergamasca, che fin dalle sue origini utilizza soltanto materie prime naturali scelte meticolosamente: malti di provenienza prevalentemente inglese, acqua prelevata localmente e un vasto numero di lieviti e luppoli soprattutto italiani. La filosofia dell'azienda è fortemente basata sull'utilizzo di tecniche produttive che si fondano sul lavoro manuale, minuzioso e certosino.

I SOCI E I SOCIAL

Ma la parte bella di questa storia è come i due cugini-fratelli sono riusciti a trovare i soldi per finanziare la loro idea imprenditoriale, attraverso il passaparola e la rete dei social network. I Love Panzerotti Inc. è una corporate, assimilabile con alcune differenze a una società per azioni italiana. La corporate è stata finanziata con un primo collocamento di quote, che sono state acquistate da circa settanta soci, finalizzato all'apertura dei primi due negozi di New York. La call di crowdfunding è stata lanciata con una pagina Facebook, senza utilizzare le tradizionali piattaforme di raccolta fondi. In due settimane sono arrivati 200mila dollari, e dopo qualche settimana ancora si è arrivati a 580mila dollari. Raccolti con il passaparola 1 milione di dollari - È attualmente aperto un secondo collocamento (i prospetti informativi, il business plan e i documenti contrattuali sono disponibili online) per rafforzare ulteriormente la presenza di I Love Panzerotti a New York con altri locali, valorizzare il know-how operativo acquisito per la realizzazione dei primi negozi, estendere il progetto in tutti gli Stati Uniti sviluppando una rete di affiliati con il sogno di conquistare il mercato americano attraverso qualità italiana, innovazione tecnologica, attenzione al sociale.

Finora, sempre con lo stesso metodo della pagina Facebook, è stato raccolto oltre un milione di dollari. Angelo e Giovanni hanno le azioni con diritto di voto di controllo della società. Ma il capitale sociale di I Love Panzerotti è stato suddiviso in un centinaio di soci che hanno deciso di investire dai mille ai 60mila dollari nell'iniziativa. "I nostri amici – racconta Giovanni – ci hanno creduto e ci hanno fatto credere altri amici". Con il passaparola si è arrivati a superare il milione di dollari. "Ci teniamo però a far capire a chi entra nella società lo spirito del progetto e che ci sia una condivisione dello stesso". Insomma non solo business. Ma un business con il cuore ripieno di un panzerotto, e con il cuore che pensa anche all'altro. Finalità sociale che resterà sempre nel progetto di I love Panzerotti. Entro fine anno apriranno altri 4 locali a New York. Nel Lower East Side, nel Financial District vicino a Wall Street, a Midtown e nell'Upper East Side. E poi i due ragazzi lombardi puntano ad allargare I Love Panzerotti negli Stati Uniti con il franchising. Hanno già il loro asso nella manica: "Davide D'Andrea Ricchi, uno dei maggiori esperti di franchising nel mondo, che ha sviluppato il progetto di Eataly nel mondo, è diventato nostro socio". Pane, amore e Panzerotti.

di RICCARDO BARLAAM