Dal Consiglio d'Europa una nuova stroncatura della politica repressiva di Di Maio e dei Cinque Stelle sulla stampa libera in Italia. In occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, che si tiene il 3 maggio, il Consiglio ha pubblicato il rapporto annuale sulla libertà di espressione nel mondo e ha criticato apertamente il vicepremier.

"Le pressioni finanziarie, il favoritismo e altre forme di manipolazione indiretta del media possono costituire museruole insidiose e sono usate sempre di più da politici di ogni colore", recita la relazione del Consiglio d'Europa. "In Italia, il vice primo ministro e leader del Movimento 5 Stelle ha chiesto alle imprese detenute dallo Stato di smettere di fare pubblicità sui giornali e ha annunciato piani per una 'riduzione dei contributi pubblici indiretti ai media nella legge di bilancio 2019'", due iniziative che rischiano di indebolire i giornali e l'indipendenza dei media".

A corredo, un post pubblicato orgogliosamente sui social dallo stesso Di Maio in cui i giornalisti italiani venivano manifestamente insultati, con tanto di richiesta di ulteriori restrizioni legali sui loro editori. Insomma, l'ennesima figuraccia a livello internazionale per un Movimento, quello pentastellato, che ha fatto della lotta ai giornalisti e alla libertà di stampa una sorta di vessillo.