L'Argentina piange uno degli eroi della lotta alla dittatura militare. Dante Gullo, ex deputato e dirigente peronista di chiare origini italiane (era figlio di emigranti originari di Fuscaldo, in provincia di Cosenza), si è spento a Buenos Aires nella notte di giovedì scorso: aveva 71 anni.

FU PIU' VOLTE IN ITALIA
Militante per i diritti umani, Gullo si era recato più volte nel nostro Paese, negli anni scorsi, per testimoniare, nell'aula bunker del carcere di Rebibbia (dove si tenevano le udienze del processo che vide il governo italiano costituirsi parte civile) contro l'ex tenente della Marina Argentina, Alfredo Astiz, ritenuto colpevole di aver sequestrato, e poi fatto sparire la madre, Angela Maria Aieta e il fratello minore Jorge Salvador Gullo.

LA STAMPA LOCALE LO RICORDA
La notizia della scomparsa di Gullo ha avuto una vasta eco sulla stampa locale. Dal Clarin al La Nacione fino a Pagina 12 (che lo ha definito "una icona degli anni Settanta"), non sono mancati i ricordi commossi del celebre attivista che trascorse otto anni in carcere durante la dittatura. Massimo esponente del Movimento dei Montoneros, Gullo si battè a lungo per il ritorno dall'esilio di Juan Domingo Perón. I suoi funerali si sono tenuti nel Salón Blanco della Camera de Diputados de la Nación a Buones Aires.