È deceduto domenica mattina il giornalista Vittorio Zucconi nella propria casa a Washington dopo una lunga malattia, aveva 74 anni. Cronista e scrittore, Zucconi è stato corrispondente dagli Stati Uniti per Repubblica; è stato direttore dell'edizione web di Repubblica dalla creazione fino al 2015 e direttore dell'emittente Radio Capital fino al 2018. La sua firma è apparsa in prima pagina su tre dei principali quotidiani d'Italia, in ordine temporale: La Stampa, il Corriere della Sera, La Repubblica.

Originario di Bastiglia (provincia di Modena), figlio di Guglielmo Zucconi, giornalista (fu direttore della Domenica del Corriere e del Giorno) e deputato della Democrazia Cristiana, e fratello di Guido, Vittorio Zucconi è stato il primo giornalista italiano di un grande quotidiano inviato come corrispondente a Tokyo (idea di Giorgio Fattori che dirigeva all'epoca la Stampa). È stato corrispondente da Bruxelles quando l'Europa era ancora in formazione, da Mosca durante la guerra fredda, da Parigi, da Washington, per la durata di sei presidenti, un trentennio.

La mia ultima telefonata con lui, il 25 aprile, un mese fa. Pochi minuti questa volta, anche se ha continuato a prendermi in giro, come sempre, sul fatto che sono nato il giorno della liberazione, 25 aprile 1945. "Tu saresti il prodotto della nuova Italia - continuava a ripetermi sorridendo - che roba!!!!" Parlavamo di tutto: Stati Uniti, politica, calcio - era tifosissimo del Milan - e ci sfottevamo sempre perché gli ricordavo che col Napoli i rossoneri non andavano tanto bene... Vittorio, grande gradissimo giornalista, scrittore, grand'uomo... una grave perdita... Mi mancherai, Vittorio, mancherai a tutti noi... Addio caro grande amico... Vittorio Zucconi

(m.p.)