Cosa scelgono i giovani italiani oggi? Intanto studiano e tanto, forse anche troppo. Le aule universitarie sono pienissime di allievi e le nostre università sfornano a ritmo costante validi professionisti. Il livello è molto alto. Le scuole accademiche di mezzo mondo ci invidiano per preparazione e soprattutto perché poi quando i giovani professionisti formatisi in Italia volano all’estero per specializzarsi riescono ad eccellere in pressocché tutti i campi. Principalmente volano in Europa in minima parte negli Stati Uniti e vi rimangono. Si creano le loro famiglie e restano più o meno stabilmente fuori dal Belpaese. Quasi tutti…

Alcuni ritornano e non per esercitare la professione per cui hanno lavorato e studiato per anni. Ritornano per fare gli artigiani. Sono giovani, laureati (o specializzati) che hanno mollato carriere difficili e ben retribuite per darsi a quello che amano davvero, l’artigianato. Gente che ha azzerato tutto, compresa la spocchia tipica del laureato, per andare umilmente a imparare il mestiere. Mani in pasta, in falegnameria, a lavorare metalli, ceramiche, a scoprire tessuti, gioielli, odori, sapori, a far le levatacce la mattina e le ore piccole la sera, tutti i santi giorni. Giovani provenienti da qualsiasi ambito accademico, che hanno scelto quei mestieri che la vita ha sempre imposto ad altri. Per passione pura. E perché far lavorare le mani aiuta il cervello.

L’artigiano di cui parliamo ha le conoscenze di un laureato, naturalmente avvezzo al digitale: una combinazione meravigliosa. Probabilmente una delle ragioni principali per cui l’artigianato Made in Italy è tornato a farla da padrone negli ultimi anni, raggiungendo livelli altissimi di ricercatezza ed eccellenza. Forse la vera ragione del crescente numero di giovani laureati che ha deciso di intraprendere questa strada è stata certamente l’instabilità del mondo dell’occupazione e la profonda frustrazione di dover lavorare per pochi soldi o gratis, e per di più senza prospettive. Scoraggiati da una difficile situazione lavorativa o semplicemente per cambiare radicalmente la propria vita.

Ma chi sono i giovani italiani che hanno lasciato la professione e si sono dedicati all’artigianato? Ecco alcune delle storie che racconteremo. Dario Colombo fa biciclette a Verderio, in provincia di Lecco ed è passato da ingegnere ad artigiano. Carolina Cuomo prima psicologa poi shoe designer ha avviato da zero un calzaturificio artigianale. Guido Pallini da banchiere a Londra a fattore di un’azienda di bufale in Toscana. E tante altre… seguiteci e lo scoprirete.

Margareth Porpiglia