L’esame di maturità 2019 tra incognite e contestazioni. Scatta il contro alla rovescia, mercoledì 19 la prima prova scritta. La seconda con due materie, sparisce il famigerato quizzone. Arrivano le buste. Da più parti, gli insegnanti contestano i tempi. "Ridicola la formazione a maggio. I provvedimenti arrivano tardi e senza interlocuzione con la scuola". A Pavia esplode il caso del commissario d’esame. Ha postato tweet razzisti e omofobi, è stata cancellato. Ovvero escluso dalla commissione d’esame. La segnalazione era partita dal preside dell’Istituto Volta.

"Sui social scrivo come cittadino", la replica del trentacinquenne insegnante di Costruzioni, Carlo Gallarati, indignato e risentito. Meno sei all’evento che tiene in apprensione studenti e genitori. La paura è parte integrante dell’esame di maturità. Una tradizione che si ripete, nata nella notte dei tempi. Ma quest’anno ancora più acuta del solito: nessuno ha sperimentato finora le novità che si accompagnano alle prove scritte e orali.

Novità che spargono ansia e preoccupazione in quantità industriali. Ma ormai è diventato quasi un rito doversi cimentare con un esame in qualche misura diverso da quello dell’anno precedente. Ogni anno viene introdotta una novità. Uffa, che barba. Mentre Marco Busetti, ministro dell’Istruzione, assicura che per l’anno prossimo tutto resterà identico. Qualcosa però ci sarà, imposto dall’applicazione di una legge approvata nel 2017. "Saranno riequilibrate le prove invalsi. Diventeranno requisito per l’ammissione e bisognerà aver completato l’alternanza scuola-lavoro", annuncia il ministro, chiamato a non caricare troppo questo esame di maturità 2019.

La riforma è stata diluita nel tempo. È comprensibile però che ci sia paura. "Il portato di ogni novità, normale che provochi questo effetto". Intanto, non ci sarà più la traccia storica. Al suo posto, tre tipologie di elaborato per un totale di sette tracce. Che spazieranno su diversi ambiti, dall’artistico al letterario. Dal fisico a quello scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Scompare la terza prova scritta multidisciplinare e sparisce pure la tesina dall’orale. Punto di partenza la scelta della busta con gli argomenti preparati dai professori sulla base del programma svolto. Le buste sono uno degli aspetti che seminano le maggiori preoccupazioni per chi dovrà affrontare le prove. Un salto nel buio, chiaramente. Più di uno studente su due dichiara di non sapere come si fa. Il sito Skuola tempestato dalle richieste di almeno 4.500 studenti.

Il ministero ha fatto effettuare simulazioni delle prove scritte, non di quelle orali. Disattesa di conseguenza la promessa di alcuni mesi fa. Le scuole, poi, non sono riuscite a combinare granchè. Il 53 per cento degli studenti sostiene di non aver avuto la possibilità di effettuare prove generali d’orale. Il 33 per cento ha fatto un solo test. Facili facili, i calcoli sono presto fatti: solo il 14% ha simulato più volte le domande a sorpresa. Un maturando su quattro non avrebbe ricevuto alcuna indicazione pratica da docenti e tutor. Solo consigli generici per il 49%. Solamente il 28% avrebbe usufruito di aiuti concreti. Uno studente su quattro non ha mai trattato l’argomento in classe.

Il 50% ne ha sentito parlare sporadicamente; un altro quarto ha approfondito a dovere la materia. I maturandi poco sanno circa la possibilità o meno di domande sulla Cittadinanza e sulla Costituzione. Tranquillizzante verso tutti il ministro Bussetti. Il ministero dell’Istruzione avrebbe lavorato sulla formazione dei docenti e delle commissioni. "Anche per loro la prova orale è una novità. Abbiamo prodotto diverse note di chiarimento e fornito informazioni essenziali, in particolare quelle sui ragazzi con disabilità o disturbi nell’apprendimenti". Interventi tardivi, secondo il presidente del Centro Iniziativa democratica dei docenti.

"Se davvero si vuole migliorare la formazione degli studenti, bisogna intervenire negli anni precedenti, non sull’esame". Il ministero dell’Istruzione assicura che nei prossimi giorni fornirà attraverso i canali sociali ulteriori chiarimenti. "Riguardano la prova orale. Intendiamo accompagnare gli studenti fino all’esame". Formazione degli studenti, l’espressione tiene banco mentre l’esame di maturità sta per cominciare. "Parlarne ora è piuttosto azzardato. Quasi una barzelletta".

Le contestazioni non accennano a spegnersi. È così, quasi sempre, quando l’ora si avvicina. Milioni di studenti in ansia, sbattuti tra timori e preoccupazioni. Le famiglie di più. Un conto è competere, partecipare; altro è osservare, vivere l’evento da vicino ma dal di fuori. Il candidato deve stare sul pezzo, è costretto a isolare la testa e i pensieri. Fuori del mondo per tutto il tempo della prova.

di FRANCO ESPOSITO