Anzitutto una premessa: non siamo affatto contrari alla costruzione di un consolato a Montevideo. Ci mancherebbe. Ma... Ma... occorrerebbe prima di tutto rinominare un Console, e Generale perché lo prevede la legge considerando il numero di italiani che vive in Uruguay, 150mila anime. E poi, anzi, prima, inviare più personale, ma di quelli che possono "firmare"le pratiche (oggi sono solo 3 con ben 16 contrattisti) così da sveltire le domande giacenti e alleviare la contestatissima procedura di appuntamenti via internet...

Con un centralino che risponda veramente alle chiamate dei cittadini... Ecco, poi, o in concomitanza costruire una sede decente per un Consolato che si rispetti... Ma poi o in concomitanza, non prima per accontentare questo o quel politico di turno e fare guadagnare soldi dei contribuenti agli amici degli amici... Allora, siamo abbastanza certi che Dante Alighieri ci perdonerà se prenderemo in prestito una delle frasi più celebri della "Divina Commedia", il suo capolavoro indiscusso: "Lasciate ogni speranza o voi che entrate".

Dove? Ma nel nuovo consolato di Montevideo, voluto a tutti i costi (ahimé, bisogna sottolinearlo) dall'ambasciatore Gianni Piccato e dal Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) attraverso il suo leader e oggi sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo insieme al rappresentante uruguaiano di questo partito Aldo Lamorte - che dopo anni di silenzio si è materializzato, rifiutando però di firmare la presenza "per appoggiare le dichiarazioni dell'ambasciatore sul nuovo consolato" ha voluto precisare nel suo unico intervento. Ed ha poi inviato la solita velina trionfalistica alle agenzie sponsorizzate Maie (Aise, Inform e ItaliachiamaItalia)...

Maledetta questa nuova politica...che trascura il bene delle collettività per i propri interessi... Allora, torniamo a martedì sera. All’interno della Casa degli Italiani, il Comites ha chiesto lumi proprio a Piccato sull'alone di mistero che ha accompagnato la decisione di costruire un consolato (laddove inoltre, udite udite, oggi non c'è neanche il... Console. Assurdo nell'assurdo!). Una decisione, questa, presa di punto in bianco, senza mettere al corrente nemmeno il Comitato degli Italiani all’Estero di Montevideo. Una decisione che costerà alla comunità italica qualche milionata di euro...

Ebbene, è venuto fuori che l’obiettivo principe sarà quello di rendere più comoda la permanenza all’interno di questo nuovo consolato. Insomma, verrà costruito perché ci si potrà sedere tranquillamente, in attesa di portare a chi di dovere le varie pratiche, tra cui quelle più ambite, relative al passaporto e alla cittadinanza. Da qui, insomma, la necessità di scomodare il Sommo Poeta. In pratica, accomodatevi pure, o voi che entrate. Tranquilli, fate pure con tutta la calma del mondo, aggiungiamo noi. Perché siamo sicuri che la gente non è alla ricerca di una sedia più comoda e di un "cortadito" dove poter appoggiare le proprie terga in attesa che arrivi il proprio turno. Proprio no.

Le persone vogliono che passaporto e cittadinanza arrivino in tempi brevi, non dopo un tempo lungo minimo quanto un parto (se tutto va bene nove mesi circa). Nel 2019, bisognerebbe sburocratizzare un po' tutto il sistema attuale, altro che aggiungere sedie dando anche l'idea di una certa lentezza. Noi restiamo della nostra idea e la risposta che ieri Piccato ha dato al Comites non ci ha convinti affatto, anzi. Ha confermato i molti dubbi giá espressi da moltissimi connazionali e fatti nostri nei giorni scorsi. Come mai si vuole costruire un consolato in Uruguay e non si vuole invece riportare prima la figura del Console a Montevideo e soprattutto se si vogliono spendere soldi per l'Uruguay perché non assumere subito piú personale per smaltire le decine di migliaia di pratiche esistenti per cittadinanza e passaporti???

La netta sensazione che si ha è che in qualche modo questo nuovo consolato va fatto, punto e basta. Senza un vero e giusto perché. Anzi no, il perché ci sarebbe... Lo sussurrano i maligni... Forse bisogna dare un bel po' di soldoni agli architetti e costruttori amici del Maie... Già, ma come mai questa improvvisa e marcate sponsorizzazione anche di Piccato? Che c'entra? Ormai è a fine mandato... Lo ha anche confermato che lui, l'eventuale prima pietra non la metterà... Che ci vorranno almeno 4 o 5 mesi per cominciare a partire tra progetti, permessi, licenze... Egregio ambasciatore, perché invece di sponsorizzare un evidente promessa di un partito politico lei non insistite con il ministero degli esteri per fare arrivare più personale per smaltire più in fretta le decine di migliaia di richieste della collettività? Che in fondo é il vero obiettivo di un ambasciatore: dare piú servizi e in meno tempo agli italiani all'estero...

Quale utilità a parte "l'aspettare comodamente" (si fa per dire perché nel progetto presentato non appaiono ancora divani) il proprio turno porterá questa fantomatica struttura se non un aggravio per le casse dello stato??? La comunità italouruguaiana in verità avrebbe bisogno di ben altro. Di tanto altro... Ma comunque, tranquilli, come sapete esiste in Italia la Corte dei Conti che analizza e spulcia gli sprechi con danaro pubblico anche con una semplice denuncia....E sull'argomento é giá stata presentata una interrogazione parlamentare...

Per quanto riguarda poi il fitto dello "stanzone" in Avenida Brasil già ci dicono contrattualizzato, e che servirebbe ha confermato lo stesso Piccato essenzialmente a dare solo informazioni, leggerete all'interno i colleghi Forciniti e Casini... Che ne sanno senza dubbio più del sottoscritto... Un'ultima considerazione, molto grave a mio avviso, è relativa alle solite raccomandazioni. Scusateci, ma preferiamo chiamare le cose con il loro vero nome. Ci hanno riferito - e ne abbiamo immediatamente informato il Comites - che alcune pratiche per il rilascio dei passaporti vanno più veloci rispetto ad altre. Per intenderci meglio, anche se il (semplice) signor X inizia la pratica prima del (raccomandato) signor Y, quest'ultimo avrà la precedenza.

Come mai? Chi raccomanda? Chi chiede e si fa autorizzare a violare la legge? E soprattutto che fare? Il nostro consiglio è il seguente: chiedere l'accesso agli atti. E' una legge dello Stato (legge 241-90) promulgata proprio per conoscere i criteri di gestione delle pratiche. E’ molto importante, ad esempio, per sapere a che punto della lista d’attesa si trovi l’interessato, i criteri utilizzati per la gestione della lista stessa e quando si ritiene potrà essere convocato per l’erogazione della prestazione richiesta. Così si saprà se ci sono raccomandati e se ci sono state violazioni nella Cancelleria Consolare. E soprattutto chi ha chiesto e ottenuto di scavalcare la fila... Buona giornata...

di MIMMO PORPIGLIA