Ladri non di biciclette, mai spariti dai tempi del neorealismo cinematografico a questi nostri giorni. Ladri di medicinali. Dove e come? In ospedali e farmacie. Tendenza e moda di ritorno, rapido il ritorno ai periodi roventi, il biennio 2013-2014. Gli anni dei record: settanta milioni di euro rubati in farmaci. Soprattutto quelli oncologici, quelli conto il tumore al seno, ma anche immunosoppressori, antireumatici, spesso di tipo biologico. La media di quest’anno è di quattro rapine al mese. Colpi grossi negli ospedali. Molto peggio a giugno, gli episodi sono stati molti di più. Hanno riguardato parecchie regioni italiane. Nel 2019 i colpi sono aumentati. Non è escluso che si possa tornare alle cifre pazzesche del 2013-2014. Il biennio d’oro per i ladri di farmaci in ospedali e farmacie. Medicine rubate per farne cosa? I farmaci trafugati negli ospedali italiani finirebbero in particolare in Egitto e Turchia. Paesi in cui non esistono controlli sulla provenienza dei medicinali.

Il database permette di sapere dei furti in tempo reale. I ladri arrivano con la lista dei prodotti da portare via. Indossano passa montagna e tute, abbigliamento e mimetizzazione consentono loro di fregarsene delle telecamere. Scardinano serrature, sfondano porte, abbattono armadi blindati. Agiscono con tecniche paramilitari. Il bottino è puntualmente ricco, anche perché scontato. I professionisti conoscono alla perfezione la situazione e il carico esistenti in molte strutture italiane. Ospedali e farmacie. Vanno a colpo sicuro. E piazzano alla grande la merce indebitamente acquisita, grazie a nuovi canali di vendita all’estero della merce rubata, costosissima. Singole confezioni possono costare anche due o tremila euro. Se si prende uno scatolone, la moltiplicazione è anche facile. Il valore del bottino viene talora centuplicato. I database di Aifa, l’agenzia del farmaco, nel 2019 registrano in media quattro grossi furti al mese. Un’escalation cominciata quattro anni fa a Foggia: assaltato e svuotato un tir contro dentro due milioni di medicine. Poi in parte recuperate. A giugno scorso registrati sette colpi importanti.

Ma le misure di sicurezza? Ci sono, ma i certi casi contano zero, risultando palesemente inefficaci. Nell’ospedale di Trieste erano state installate telecamere in numero e quantità congrui. Servite a nulla: il 26 giugno scorso i ladri hanno portato via 400mila euro di prodotti farmaceutici. A gennaio e febbraio presi di mira due grandi centri di produzione in Lombardia, ritenuti sicuri al mille per mille. Drammatiche le conseguenze: le strutture vittime dei ladri devono reintegrare le scorte, operazione che non sempre è possibile eseguire rapidamente. Al Careggi di Firenze i malati di cancro sono rimasti senza cure. Manca un farmaco contro le recidive del cancro alla vescica. Il presidente regionale Rossi al colmo dell’irritazione: "Mi auguro che le riserve siano state prosciugate da ladri professionisti, diversamente eventuali speculatori vanno perseguiti penalmente".

Il riciclaggio pare sia stato individuato. Il bottino derivante dai furti viene portato in Paesi come Egitto e Turchia, dove non si curano (e nemmeno li conoscono) degli avvisi internazionali nei quali sono inseriti i codici dei prodotti rubati, proprio per evitare il riciclaggio. Il ritorno dei furti di medicinali in farmacie e ospedali al livello del 2013-2014 ha attirato l’attenzione di Aifa e delle forze dell’ordine: lanciato un’allerta a livello europeo. Il database permette il riconoscimento del furto in tempo reale e la capacità di impedire la rivendita della refurtiva. Un’esclusiva italiana, questa; non replicata all’estero. Paesi in cui i colpi possono passare inosservati. Gli ospedali presi di mira dai ladri di medicine, ma anche le farmacie territoriali. Strutture dove forse si usano ricette false per impadronirsi di prodotti he scarseggiano sul mercato europeo.

Tipo i medicinali Neupro contro il Parkinson; l’eparina Clexane per la fluidificazione del sangue; gli antipilettici Vimpat e Keppra. Furti su commissione, evidentemente, per spostare i medicinali all’estero. Il sistema criminale è stato individuato grazie a una segnalazione di provenienza inglese, nelle scorse settimane. Nel Regno Unito sono stati trovati medicinali italiani. Gli enormi volumi di farmaci acquistati dal sistema sanitario italiano, comunque, sono molto superiori a quelli dei prodotti rubati. Il dato di fatto più inquietante (al di là del danno economico e della sporcizia delle rapine) è reperibile nelle liste dei medicinali rubati: i ladri puntano ai più costosi e a quelli più difficili da trovare in Europa. La loro rarità ne aumenta il valore. Le organizzazioni criminali se le inventano tutte per impadronirsene. Metodi sempre diversi, nuovi, non contrastabili. Almeno fino a quando non vengono scoperti. A quel punto, si cambia. Nuovo sistema, identici effetto e risultato. Mentre le forze dell’ordine indagano all’inseguimento della fantasia perversa dei ladri di farmacie e ospedali.

Franco Esposito