"Stermineremo la mafia dei turni". Così parlava lo scorso anno il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo in uno dei suoi tanti annunci trionfali. Sette mesi dopo la realtà in Uruguay è ben diversa. Nonostante i progetti faraonici e propagandistici sul nuovo consolato di Montevideo, il sistema degli appuntamenti on line continua ad essere fortemente inquinato. Intermediari che lucrano sui diritti dei cittadini vendendo appuntamenti misteriosi: un panorama già visto che non solo continua ad essere presente ma l’offerta è addirittura in aumento.

Gente d’Italia lo aveva già denunciato due volte, nel luglio del 2017 e nel novembre del 2018. Da allora cosa è cambiato? Poco e niente. Anche se dall’Ambasciata sottolineano il costante aumento nel numero di pratiche realizzate, questo fenomeno illegale resta ancora ampiamente diffuso e molto pubblicizzato su Facebook. Per tanti cittadini il prenota on line è un problema che si può risolvere pagando qualcun altro per accedere più velocemente alle date senza impazzire dietro un computer. Dopo le pagine già descritte in passato come "Tu Cita" e "Gestoría Manu", le ultime che compaiono sulla scena appaiono molto più professionali rispetto alle altre tanto da richiedere agli interessati di firmare un contratto.

Cominciamo da "Turno prenota", un servizio che copre una buona parte del Sud America come descritto sul proprio sito turnoprenota.com. Contatti via mail, Marcela Loreto illustra le caratteristiche di questo sistema: prendere un appuntamento per il passaporto costa 29 dollari ma se c’è urgenza si può sempre optare per il servizio express che per 79,80 dollari promette di trovare una data entro due settimane. Come è possibile ottenere un appuntamento in così poco tempo? Turno prenota si presenta così: "Siamo un’azienda privata (non rappresentiamo l’Ambasciata), il nostro lavoro è aiutare i nostri clienti a prenotare un appuntamento con l’Ambasciata d’Italia rispettando le sue regole e la sua politica Ricordiamo che utilizziamo l’indirizzo IP del proprio paese".

Come si legge nel contratto offerto, la firma ha sede in Brasile dove però stranamente non opera. I rappresentanti si chiamano Jaime Roberto de Oliveira Alves e Tiago Toricelli Penteado domiciliati a San Paolo, in rua Conego Vicente 275. Dalla pagina Facebook dell’azienda si scopre invece un altro affare ben più remunerativo: un appuntamento per la cittadinanza al consolato di Montevideo costa 279,80 dollari. Chiede una cifra analoga "Turno Italia", un’impresa argentina che lavora anche in Uruguay. Ottenere una data per il passaporto costa la bellezza di 280 dollari e anche in questo caso è condizione indispensabile la firma di un contratto lunghissimo e molto dettagliato di 13 pagine scaricabile dal sito turnoitalia.com.

"Non siamo intermediari, non abbiamo conoscenti all’interno del Consolato" recita il secondo articolo di questo contratto presentato da una firma che ha sede a Buenos Aires, in Paraguay Nro.1190, 5ª "C". "Il servizio che offriamo si basa nell’aiutare il cliente in modo che autogestioni lo stesso turno trasmettendo il conoscimento necessario per aiutarlo a ottenere una turno". Come ci riescono? "Grazie alla nostra tecnologia e un squadra specializzata" chiariscono nel quinto articolo. "In genere il processo di assistenza per l’ottenimento di un turno non supera le 2 settimane". Il Ministero degli Esteri in combutta con il Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) sta portando avanti una gigantesca operazione sul consolato di Montevideo. Si nota una certa fretta per spendere del denaro pubblico che servirà a fornire solo soluzioni parziali e non toccherà il cuore del problema. Anziché concentrasi su progetti fantasiosi perché non intervenire prima contro chi lucra sui diritti dei cittadini?

Matteo Forciniti