Macron è senza pudore, Salvini il bullo ha ragione, cari compagni, dovete ammetterlo. Non arroccatevi nella vostra ideologia da parrocchia. La Francia di Nicolas Sarkozy, predecessore di Emmanuel Macron, scatenò la guerra in Libia che è all’origine delle nuove ondate di sbarchi. La Francia di Macron rifornisce il generale ribelle Haftar di missili. Lo ha pubblicato il Fatto il 15 luglio 2019, Haftar con i missili americani venduti alla Francia e dalla Francia regalati a Haftar bombarda i campi profughi.

Macron, nuovo Napoleone, convoca gli europei, informalmente ma tanto basta, perché ritiene che le navi delle Ong debbano portare i loro carichi di africani in Italia, in quanto la Libia non è un posto sicuro. Lo si legge fra gli altri su Repubblica, che sembra concordare. Uno come Macron, in America o in Inghilterra, lo avrebbero affidato alle assistenti sociali e la professoressa che lo ha sedotto avrebbe scontato parecchi anni di galere. I francesi l’hanno fatto presidente e lei premiere dame.

I giornali italiani, pur di dare contro Salvini, si gettano nelle braccia dei francesi. Salvini ha tante colpe, compresa quella di grattare la pancia a quella parte d’Italia che meno ci piace. Ma non è da meno Macron, bravo nei giochi di immagine ma abbastanza incapace di ben amministrare il suo Paese. I gilet gialli sono contro di lui non contro i nostri governanti. Per quanto pessimi, i nostri a questo non sono ancora arrivati? Ma anche la sinistra dei diritti e dei valori si sta rivelando cieca e pasticciona. Sul piano politico, vale ricordare l’autocritica pronunciata da Togliatti quasi un secolo fa, quando individuò fra le colpe del Partito comunista quella di avere snobbato le inquietudini della piccola borghesia e di avere abbandonato questo segmento di società italiana nelle braccia di Mussolini e del Fascismo.

Quando Paolo Gentiloni e Marco Minniti hanno cercato di far capire che sicurezza e ordine pubblico sono concetti anche di sinistra, per poco non li buttavano giù dalle sedie. Sul piano pratico, tutto l’impegno della pseudo sinistra italiana si limita alla acccoglienza: venite, venite, avanti c’è posto. Nessuna attenzione all’impiego di migranti, nessuna cura nel predisporre corsi di qualificazione, nell’utilizzo di questa potenziale forza lavoro, come si evince guardando le foto che circolano sui siti di sinistra, tutti giovanottoni robusti e palestrati, pronti, se non bene indirizzati, a rinforzare i ranghi della malavita. I più ben motivati, si danno da fare, spontaneamente, a fingere di fare qualcosa di utile.

A Trastevere, a Roma, alcuni robusti giovanotti spazzano da una decina di metri di marciapiede le foglie che cadono di continuo. L’operazione richiede un quarto d’ora. Il resto del tempo in loco lo passano contemplando un cestino per le elemosine. Conosco questo genere di sinistra (i comunisti erano un’altra cosa, ma si sono estinti o, come i Neanderthal, sono mutati nel nuovo genere di homo sinistrus sinistrus) da mezzo secolo almeno, sono tutti uguali. Ragionano col cuore, li muovono ideali, le cose pratiche non sono mai il problema, la realtà è sempre un’altra, il realismo è comunque una vergogna etica.

MARCO BENEDETTO