Miami, South Beach e l'Italia. Un legame ogni giorno sempre più forte. E non solo per quello che è l'aspetto più visibile e gustoso, la gastronomia... Se nella contea di Miami-Dade sono diverse migliaia gli italiani che ci vivono, l'apporto dato dal 'made in Italy' è riscontrabile in tutti i campi. Dalla ristorazione all'industria, dalla edilizia alla medicina e alla ricerca. E proprio da questo ultimo importante settore, è arrivata la nuova conferma che il feeling tra Miami e l'Italia si sta trasformando in un percorso pieno di grandi opportunità. È stato infatti firmato un nuovo accordo che unisce tre importanti istituzioni: il Politecnico di Torino, la Piccola Industria di Confindustria del Piemonte e la Miami Scientific Italian Community, associazione con sede proprio a Miami Beach e che ha come obiettivo primario l'incoraggiamento dello sviluppo, della crescita e dei progressi della ricerca.

Si tratta di una nuova strada per esportare negli Stati Uniti il know how tecnologico che porta la firma 'made in Italy.' Si tratta di una intesa importante che si svilupperà attraverso la definizione di innovative linee strategiche che avranno il compito di far nascere e crescere il dialogo tra centri tecnologici e strutture a carattere internazionale. Un accordo che vuole portare a conoscenza delle strutture negli Stati Uniti di tutta quella che è la capacità del made in Italy. Alla firma dell'accordo, per certi versi assolutamente innovativo, erano presenti Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino, Gabriella Marchioni Bocca presidente della Piccola Industria di Confindustria Piemonte e per la Miami Scientific Italian Community il presidente Fabio De Furia. Creazione, scouting, fase dei prototipi, sviluppo e infine immissione sul mercato: questa nuova 'unione' italo-americana, ha l'intenzione di analizzare ogni fase al fine di arrivare alla valorizzazione sui mercati italiani dei brevetti dei giovani ricercatori italiani.

"Vogliamo rendere più forte la 'filiera dell'innovazione' - così ha spiegato l'entità dell'accordo il Rettore Guido Saracco - partendo dallo sviluppo delle competenze, attraverso i risultati di ricerca, per giungere infine alla applicazione concreta. Questo accordo vuole, in sintesi, estendere i modelli che attualmente stiamo impiegando nell'Ateneo". Accanto al Politecnico, fucina insostituibile, c'è la Piccola Industria piemontese. "Innovazione e ricerca sono elementi strategici - ha aggiunto la presidente Gabriella Marchioni Bocca - per questo motivo è fondamentale la promozione di nuove idee, stimolando la ricerca e l'imprenditorialità e le piccole, medie imprese nell'investire segnalando le innovazioni realizzate. Ecco lo spirito che ci ha portato a sostenere l'iniziativa congiunta del politecnico e della MSIC".

Infatti al fine di portare gli studi, le ricerche a un punto concreto di applicazione e conoscenza all'estero, il Politecnico di Torino ha voluto accordarsi proprio con la Miami Scientific Italian Community. "Vogliamo supportare le eccellenze italiane, questo è il nostro obiettivo aggiunto all'export delle competenze - ha sottolineato il presidente Fabio De Furia - in modo particolare poi per i nostri giovani talenti che attraverso la loro energia rappresentano una opportunità di crescita per il sistema Italia". L'obiettivo congiunto è quello di valorizzare tutte le immense risorse del made in Italy che poi, nel campo della ricerca e della innovazione, rappresentano da sempre un capitale enorme. E sull'asse Torino-Miami si può davvero aprire un nuova superstrada capace di portare a un grande e immediato successo in campo internazionale coinvolgendo diversi settori.

Roberto Zanni