Ma quanto deve sprecare in opere inutili e dannose, questo Paese, per ingrassare la solita mezza dozzina di gruppi imprenditoriali parassitari, forti di un indistruttibile sistema tangentizio, che alimenta correnti partitiche e cordate di potere? Non importa cosa: se il Nord lo vuole, si deve fare! Quel Nord che non riesce a costruire in tempo i capannoni dell’Expo in nove anni; fa il Mose che non funziona, ma produce le mazzette più alte di sempre; fa la Pedemontana veneta con materiali di scarto e che si sbriciola prima di essere finita, ma costa come fosse d'oro…

Alla fine, ha gettato la spugna anche Raffaele Cantone, il magistrato a capo dell’Anac, l’autorità anti-corruzione. Le nuove norme del governo che doveva spezzare le reni alle mazzette, ne hanno invece facilitato la funzione… appaltante, e Cantone ritiene di esser più utile altrove, per il "diverso approccio culturale nei confronti dell’Anac e del suo ruolo" (questo è danzare sulle uova, dottore. Ma abbiamo capito lo stesso).

Quindi la linea Tav Torino-Lione si fa! Lo dice il capo del governo, Giuseppe Conte, delegando al Parlamento la decisione ufficiale e sapendo già che la maggioranza è favorevole; maggioranza fatta da ex oppositori (dal Pd di Renzi alla Lega di Salvini, al M5S, che magari vota contro, ma avendo garanzia che sia inutile) quando erano in cerca di voti e che dopo averli presi si sono convertiti all’opposto, in cerca di altro (e devono aver trovato, se hanno cambiato idea). Non da terrone, ma da asettico osservatore, farei notare l’incongruenza:

1) Stuoli di esperti hanno dimostrato che la Tav Torino-Lione non è solo costosa e inutile, ma pure dannosa. Il governo ha commissionato uno studio apposito, per valutarne costi e benefici e il responso è stato negativo. Quindi? E quindi si fa. Coerente!

2) Stuoli di esperti dimostrano, dai tempi del professor Neanderthal Stone (titolare di cattedra megalitica alla Cavern university), a oggi, che senza olio non si frigge e senza treni e strade non si viaggia, non si crea economia, i turisti non arrivano anche se hai i Bronzi di Riace. Ma al Sud niente autostrade, inaugurano la Salerno-Reggio Calabria "finita" (la fantasia dei Renzi nega la realtà e gli schiavi confermano che la realtà non esiste: Tg1, Tg2, giornali; e se il Tg3 dice: "Non è tutta finita", salta il direttore), niente treni. E quando chiedi come mai, ti rispondono che l’analisi costi-benefici è negativa, perché "non c’è traffico che giustifichi quelle opere pubbliche".

A parte la curiosa stima di un traffico che non c’è (non c’era manco nel deserto di California, poi fecero treno e dighe e ora è lo Stato più ricco degli Usa), ma dinanzi a risposta uguale: "non conviene" (vera in un caso, ipotetica nell’altro), come mai il superfluo a Nord si fa e l’indispensabile a Sud no? Riassunto: il partito del Nord e degli affari ottiene l’inutile e dannoso per il Nord; il partito più votato a Sud lascia il Sud senza treni.

Tav a perdere a Nord, mulo al Sud: si chiama Questione Meridionale.

3) Cosa è cambiato con il governo del cambiamento? Che prima c’era no-Ilva, adesso l’Ilva come prima; prima c’era no-Tap, adesso la Tap come prima; prima c’era no-Tav, adesso sì-Tav, come prima. E se tanto mi dà tanto, l’uccello padulo dell’Autonomia differenziata ha già preso il volo. Metà del Parlamento è meridionale, ma continua a non (voler) contare un cazzo.

Prima molti avevano una speranza, adesso tanta rabbia in più.