Dunque, il signor Aldo Lamorte, rappresentante del Maie in Uruguay, ha risposto ai nostri articoli scrivendo al Comites di Montevideo e minacciando che andrà alla Procura della Repubblica dell'Uruguay per denunciare il sottoscritto e "La Gente d’Italia" per quanto scritto negli ultimi giorni su vicende che lo riguardano.

Lasciando perdere le solite frasi comuni che potete immaginare abbia scritto (e che per dovere di cronaca mettiamo in coda così come sono state inviate ai membri eletti dalla collettività italiana di Montevideo) facciamo presente a questo personaggio che da lui aspettiamo ancora le seguenti risposte alle seguenti domande.

- Ha saldato o meno il debito che aveva di circa 20mila dollari nei confronti del giornale? Ricordiamo che qualche anno fa lei acquistò 17 pagine pubblicitarie regolarmente andate in stampa. Ma dall’allora, di questi soldi (che per una persona come lei non dovrebbero essere moltissimi) noi non ne abbiamo visto traccia. Nella sua missiva al Comites si definisce una persona perbene. Ci dica: questi soldi li ha versati oppure no? Perché le parole non valgono più dei fatti e come si dice le chiacchiere stanno a zero. Bisogna dimostrare i fatti, soprattutto quando si è sereni e con la coscienza a posto. Ci aspettiamo presto una sua risposta a questo quesito. Ci tengono anche i lettori, a questo punto. Devono sapere se Aldo Lamorte rispetta gli impegni presi, considerato che lei ricopre un ruolo di garante per gli italiani. Ci dimostri con le ricevute di assegni o di versamenti che noi abbiamo preso un abbaglio su questo aspetto...

- Ci può dire la sua sulla vicenda della Dott.ssa Teresita Matilde Gericke Bianchi, che ha denunciato nei giorni scorsi sulle pagine de "La Gente d’Italia" (e che riproponiamo all'interno in lingua spagnola) un fatto che la vedrebbe protagonista per essersi appropriato indebitamente e con promesse mai mantenute di un terreno a Carrasco per un valore di più di 200mila dollari? Anche su questo punto ci farebbe piacere avere un suo parere (lo chiedono a gran voce pure alcuni lettori del giornale che si troverebbero nella stessa posizione della Dott.ssa…). Ecco, signor Lamorte. Noi siamo soprattutto cronisti e parliamo con la scrittura senza censura e schiettamente. Lei è un politico e deve parlare con i fatti. Di parole, francamente, ne siamo stufi. Il "politichese" è una lingua che oggi non attira più. E la gente, per fortuna, adesso lo sa. Lei poi nella sua lettera al Comites parla di minacce da parte nostra. Nessuna minaccia... É vero che lei non ha molta dimestichezza con la lingua italiana, lo sanno tutti, ma se lo faccia spiegare da un buon legale... Se poi per lei è minaccia quella, nel caso del debito con Gente d'Italia e della Dott.ssa di cui al secondo punto, di rivolgersi a un tribunale superiore per dirimere la matassa... Allora vada a studiare un po' di diritto... Perché per la lingua italiana non sono minacce.

Ma a proposito di minacce, ricorda invece di quella volta quando lei, insieme a due suoi 'amici' che lo accompagnano sempre, "armati" (e che sarebbe più opportuno definirli guardiaspalle...) ci diceste "attenti a quello che scrivete"... Ricorda? Con me era presente un collega giornalista pronto a testimoniare quando e dove vuole... Ecco, forse questa è più che una minaccia. E detta da un politico che deve lavorare per la gente fa davvero impressione. Molta impressione… Come fa impressione che lei cammini sempre con i guardiaspalle... Perché? Vuole forse incutere paura alle persone? O perché teme la vendetta di qualcuno? E perché? Cosa ha fatto? O forse è una sorta di status-simbol? Una dimostrazione di essere forte, molto importante... Che tutti devono temere... Comunque ricordi, signor Lamorte, per 5 anni ho avuto minacce di morte - quelle sì, vere - dalla malavita e dalle Brigate Rosse.

Hanno fatto saltare in aria con chili di tritolo la mia auto, mi hanno sparato… Non ho avuto paura… Forse sono stato incosciente ma mio nonno, colonnello dei carabinieri, mi ha sempre detto "Chi è nel giusto non tema…". Oggi sono ancora qui, vivo e vegeto...Si figuri perciò se posso avere paura delle sue minacce… Le do invece un ultimo consiglio: paghi prima di tutto i suoi debiti, dimostri di essere un uomo di parola e non un politico "contaballe"... E la smetta di affabulare la gente con promesse che non mantiene... Perché alla fine i nodi vengono sempre al pettine... Ricordi: io, noi del giornale, non abbiamo paura di lei… Ci porti in tribunale, è quello che stiamo chiedendo da tempo... É quello che vogliamo... Noi, in Italia, lo stiamo già organizzando...

 

ECCO IL TESTO INVIATO DA LAMORTE AL COMITES DI MONTEVIDEO

Ante las falsedades, amenazas y expresiones violentas vertidas en el diario Gente D'Italia, doy cuenta que estoy acudiendo a la intervención de la Fiscalía Letrada en lo Penal del Uruguay a los efectos de dejar establecida una denuncia ante la agraviante campaña de amenazas e infundios de notoria apariencia delictiva a la que me he visto sometido durante varios días seguidos por parte del director de ese diario, Domenico Porpiglia. Considero que, en un país donde la justicia siempre es el resorte final al que debemos acudir los ciudadanos para volver al cauce normal a los acontecimientos, cuando los mismos se salen de su derrotero acorde a derecho, esta es la opción inevitable a la que tengo que acudir para defender mi honor, dignidad, la de mi familia, mi propia integridad física y no verme afectado por un conjunto de expresiones que buscan adulterar mi voluntad. En los países democráticos, Uruguay es un claro ejemplo de ello, cuando los asuntos adquieren semejante desmesura y arrollan a la norma jurídica, los ciudadanos de bien no tenemos otro camino que el de acudir a la justicia.

Arq. Aldo Lamorte

PS.: A proposito di minacce, per quelle vere del signor Lamorte nei nostri confronti, abbiamo già interessato la Federazione Internazionale della Stampa e i nostri avvocati... L'intimidazione -confermata da testimoni oculari - è un reato penale previsto e punito in tutti gli ordinamenti giuridici del mondo...