Superenalotto superstar. Il jackpot più alto nella storia del gioco e attualmente primo al mondo. Febbre a 201 milioni e 400mila euro. Il Supernalotto dei record che tiene milioni di italiani a bagnomaria nei sogni. Neppure la 92ema estrazione ha registrato un vincitore in grado di indovinare tutti i numeri estratti. La cifra record del jackpot diventa quindi disponibile per la prossima estrazione. Questa sera sapremo se uno fra milioni di italiani illusi e speranzosi è riuscito a centrare la combinazione vincente. Complicato già a dirsi, difficilissimo da realizzare. "Ci fa sognare una nuova vita", il sospiro da milioni di voci italiane. Il coro della speranza, l’inseguimento a una ricchezza finora inafferrabile. La riffa continua ad ingannare gli scommettitori. O i giocatori, che poi è la stessa cosa. Centosettatacinque milioni di euro è il totale delle giocate nel mese di luglio. Record assoluto, ovvio. Novecentonovanta milioni il titolo delle giocate dall’inizio dell’anno. Numeri, dati impressionanti, a testimoniare la predisposizione degli italiani al gioco, alla scommessa. Una predisposizione oggi sempre più sorella della necessità, a sua volta strettissima parente della disperazione. La scommessa per provare a risolvere i problemi quotidiani che angustiano la maggior parte degli italiani. La possibilità di indovinare la sestina vincente è di 1 su 662 milioni. L’ultima sestina centrata risale al 23 giugno 2018. Il più alto jackpot della storia, 177 milioni, è datato 30 ottobre 2010.

Il Superenalotto regala illusioni trisettimanali. Variegato il popolo degli scommettitori, quelli che si affidano ai cosiddetti maghi del sistema e gli altri che tentano la fortuna con giocate da uno o due euro. "Molti giocatori si vergognano di ammettere che questa l’ultima carta per la dignità è la fortuna", informa la titolare di un caffè-ricevitoria in zona Corvetto, a Milano. "Il Superenalotto da record porta in ricevitoria tante facce nuove. Superflua ogni spiegazione". La corsa al Superenalotto dei record, questo del jackpot da 201 milioni e 400mila euro, ha assunto negli ultimi giorni l’aspetto di un autentico assalto alle ricevitorie. "Se prometti 200 milioni, la gente corre, spinta dalla speranza di svoltare. Ma la verità è anche un’altra, il gioco tradizionale è al tramonto". Il titolare della ricevitoria milanese di piazzale Cadorna allude ovviamente al gioco del lotto, alla schedina, e a quant’altro ha alimentato per settant’anni i sogni degli italiani. La speranza di sconvolgere la propria vita e di spazzare via tutti i problemi accende in queste ore la corsa dell’Italia al jackpot dei record. L’estrazione di oggi toglie il sonno chi pensa di poter centrare la sestina vincente. L’ultima estrazione ha sfondato il muro dei 200 milioni. Sale la febbre del Paese che fatica a vivere ignorando la crisi.

Anziani, madri e padri di famiglia, immigrati: c’è di tutto un po’ a spingere le persone a giocare. L’ultima sestina vincente risale a giugno 2018: 51,3 milioni distribuiti in tutta Italia grazie a sistemi da quarantacinque quote. Laddove questo jackpot da record è la rappresentazione di un altro universo. Da gennaio, a fronte di un miliardo di giocate, nessuno ha mai sbancato. Migliaia di giocatori in coda in ogni luogo del Paese. "Questa volta i soldi sono troppi per fare gli snob", ammette una moglie e mamma. "Ho due figli all’università. Se mi va bene potrei non restare sola da vecchia". In bocca al lupo e che crepi, però è dura davvero. I calcoli matematici sono quelli sopra esposti. Secondo il calcolatore del Cnr, è più facile che un asteroide colpisca la terra; o che la composizione di un numero telefonico fatto a caso negli States risponda Sharon Stone; o ancora, che un bancomat butti fuori una pioggia di banconote pigiando tasti alla cieca. Praticamente impossibile. Però ogni tanto – molto ogni tanto – succede, accade. Un boom vero, autentico, ma non una festa. Decine le ricevitorie in vendita in qualsiasi città italiana: non basta la commissione lorda dell’otto per cento sulle giocate per tirare avanti.

Raffaele Bergamaschi prima vendeva auto. "Da sedici anni vendo sogni. Il gioco tradizionale è morto. Il jackpot da 200 milioni indubbiamente esercita una forte attrattiva. Ma io sostengo che tira di più la fortuna che costa poco, paga poco, e lo fa spesso". Molte ricevitorie, non solo a Milano, sono in mano cinesi. Prima operavano come parrucchieri, cuochi, baristi, sarti, ora dicono che aiutano chi gioca. La gente, si sa, paga multe e bollette, il resto lo investe nella sorte. Negli ultimi giorni del mese il portafoglio è vuoto e le spese piene. Lo stipendio fresco – accade in questi giorni d’agosto – permette il brivido di sentirsi potenziale miliardario per caso. Duecentouno milioni e 400mila euro sono l’ideale per sognare senza dormire e guardare con occhi luccicanti quelle sei ics tra l’1 e il 90. Illusione, sogno e speranze costano puntate di uno e due euro. Per chi non può permettersi un corposo costoso sistema, anch’esso non in grado di assicurare la certezza della vincita.

Franco Esposito