Il riscaldamento globale non colpisce solo le persone ma anche gli animali. Se in Alaska cercavano prove degli effetti del climate change, gli scienziati l’hanno avuta guardando i loro ruscelli: l’alta temperatura dell’acqua starebbe provocando una moria senza precedenti di salmoni di tutte le specie, da quello rosso a quello rosa.

Stephanie Quinn-Davidson, direttrice della commissione ittica dello Yukon ha guidato, a fine luglio, un gruppo di studiosi in missione lungo il fiume Koyokuk (in Alaska appunto), dopo aver ricevuto segnalazioni di stragi di salmoni. Durante la spedizione sono stati trovati fuori dalle acque 850 salmoni morti, ma secondo gli studiosi il numero potrebbe essere dieci volte maggiore. Hanno cercato segni di lesioni, presenza di parassiti o infezioni, senza trovarne.

"Quasi tutti avevano bellissime uova", ha aggiunto la direttrice. Secondo gli studiosi la morte può avere solo una spiegazione: l’aumento della temperatura dell’acqua risultata sopra gli 81.7 gradi Fahrenheit (27 gradi Celsius), quando dal 2002 non aveva mai superato i 76 gradi (24,4)