Un discorso lungo, appassionato, chiaro, senza troppi giri di parole. Giuseppe Conte si scaglia contro Matteo Salvini - "Ha seguito interessi personali e di partito" - e ammette che l'esperienza dell'esecutivo gialloverde è ormai al capolinea. "Il governo finisce qui, mi dimetto: dopo il dibattito andrò da Mattarella", annuncia il premier nel suo attesissimo discorso a Palazzo Madama.

IL DISCORSO

Dopo aver stretto la mano a tutti, compreso Salvini, il presidente del Consiglio comincia il suo discorso. Un'ora quasi di parole e accuse anche forte, tutte (o quasi) rivolte al ministro dell'interno, con cui pure per 14 mesi c'era stata sintonia. "Caro Matteo, se vuoi la crisi ritira i ministri. Evita di accostare slogan politici a simboli religiosi, l'incoscienza religiosa rischia di offendere i credenti e di oscurare il principio della laicità", l'affondo sul piano personale.

LE ACCUSE

Non l'unico, però, rivolto al leader della Lega. "Comunicando l'idea del governo del No avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo, avete offeso non solo il mio impegno personale ma la costante dedizione dei ministri", dice Conte ai leghisti. A Salvini, invece, altra tirata d'orecchie: "Hai invocato le piazze e chiesto pieni poteri, la tua concezione preoccupa. C'è bisogno di uomini con senso delle istituzioni, non hai dimostrato cultura delle regole", incalza mentre Matteo fa spallucce e i leghisti fischiano. Infine, l'altro caso spinoso: "La vicenda dei rapporti con la Russia andava chiarita anche per i risvolti sul piano internazionale. Dovevi venire a parlare in Senato".

LA REPLICA

E Salvini? La replica è ferma, senza pentimenti: "Rifarei tutto quello che ho fatto, chi ha paura del giudizio del popolo non è una donna o un uomo libero. Io pericoloso, autoritario, irresponsabile e incosciente? Bastavano Saviano, Travaglio o Renzi per raccogliere tanti insulti, non il presidente del consiglio". E infine la precisazione: "La crisi di governo non è colpa mia, ma del no al progetto Tav. Da parte mia dico sì al taglio dei parlamentari e a una manovra coraggiosa".