"L'aumento dell'Iva è una decisione politica''. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nei suoi interventi lo ha sempre sottolineato. Ma quale politica? Chi sarà a decidere se l'imposta sul valore aggiunto il prossimo anno resterà invariata o dovrà aumentare? In ballo ci sono i 23,1 miliardi di cui lo Stato ha bisogno per coprire le spese già programmate. Tutti sulla carta vorrebbero evitare un incremento che, secondo elaborazioni e stime di ogni genere, avrebbe effetti negativi sull'economia italiana. Basta ricordare le previsioni dell'Upb, fatte lo scorso mese, secondo cui il prodotto interno lordo nel 2020 dovrebbe aumentare dello 0,7% con la disattivazione delle clausole di salvaguardia, ma scenderebbe allo 0,4% se non si riuscisse a evitare l'incremento dell'imposta

INTERVENTO LIMITATO

In questo scenario si colloca un'ipotesi che vorrebbe un intervento sull'Iva limitato al primo quadrimestre del prossimo anno che casualmente, o forse no, sarebbe il periodo massimo in cui è possibile applicare l'esercizio provvisorio.In sostanza, se non si riuscisse a mettere in piedi una manovra per il 2020, si potrebbe pensare di varare un decreto legge che consentirebbe di sterilizzare l'Iva per il tempo necessario a sbloccare la situazione politica.

STERILIZZAZIONE PARZIALE

Lo stesso strumento, e lo stesso metodo, potrebbero essere utilizzati anche con una legge di bilancio che, per il prossimo anno, troverebbe risorse in grado di intervenire solo parzialmente sulla sterilizzazione del tributo. Risorse che potrebbero essere usate anche per l'intero anno, ma evitando solo in parte l'aumento delle aliquote, che attualmente sono al 10% (quella ridotta) e al 22% (quella ordinaria) e dovrebbero passare al 13% e al 25,2%.

IL PUNTO

Al ministero dell'Economia negli ultimi giorni d'agosto si lavora per stendere le basi delle misure da mettere in campo nell'anno successivo. L'incontro di ieri, tra Tria e il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, rientra nella serie di colloqui che il titolare del dicastero, secondo quanto riferiscono fonti del Mef, sta conducendo per far il punto sulla situazione economica italiana e internazionale, alla luce del rallentamento economico che si registra in Germania e visti i rischi legati alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e quelli legati alla Brexit.

L'ITER

Comunque vadano le cose sarà sicuramente un iter diverso rispetto ai tempi normali che prevedono la presentazione entro il 27 settembre della Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, o semplicemente la Nadef, al Parlamento. Il mese successivo, entro il 15 ottobre, il progetto di documento programmatico di bilancio (Dpb) deve arrivare alla commissione Ue e all'Eurogruppo e, entro il 20 ottobre, il governo deve presentare alle camere il disegno di legge di bilancio. Poi inizia l'iter parlamentare che si deve concludere entro il 31 dicembre, pena appunto l'esercizio provvisorio