Tutto è pronto, niente è pronto.  Il calciomercato è vivo e vive con noi.  Si apre un campionato ad handicap, due giornate a liste aperte. Dovunque si aspettano centravanti d’alto bordo e qualche altro club cerca difensori. Persino la Juve con cinque esuberi non è pronta ed è in discussione Pjanic.  Sembra pronto il Napoli che ha cambiato meno di tutti e confermato l‘allenatore. Ma anche a Castelvolturno si aspettano centravanti. Icardi è sempre più lontano, Milik è indisponibile, Llorente è nei pensieri. Debutto esterno per gli azzurri, anzi due trasferte consecutive perché il San Paolo non è pronto. È l’undicesima volta che il Napoli di De Laurentiis comincia fuori casa. Sinora sei vittorie, tre pareggi, una sconfitta. Firenze è in estasi per l’arrivo di Ribery e per il punto fermo della nuova proprietà: Chiesa rimane. 

Napoli in placida attesa (modesta la vendita degli abbonamenti nonostante la riduzione dei prezzi). Lozano, assente a Firenze e costato 42 milioni, non scalda i cuori, non sembra che la squadra possa ridurre il distacco dalla Juve. È mancato il grande colpo per iscriversi al club dello scudetto.  Però si dice che è un Napoli collaudatissimo, compatto, ambizioso e che Ancelotti ha abbandonato il banale 4-4-2 per un più coraggioso 4-2-3-1. Non basta per volare alto. Si giocherà per conquistare un’altra qualificazione Champions. Si perde nell’aria il “grido” di De Laurentiis: “Sono stanco di arrivare secondo, voglio vincere”. Arrivare ancora secondi potrebbe rivelarsi un problema per la sostenuta concorrenza dell’Inter di Conte e Lukaku. 

Più che agli altri club, manca al Napoli l’attaccante da 20/25 gol per la più alta sfida al vertice. Però bisogna sostenere Milik (indisponibile a Firenze). Il suo mancato spunto sotto rete fa vacillare la fiducia sull’attaccante polacco. Ma è costato 32 milioni. È un patrimonio da difendere. Tenersi stretto Verdi in predicato d’essere ceduto al Torino. Non sembra una uscita opportuna.  Senza Milik, a Firenze torna Mertens da prima punta, ruolo in cui sembra a suo agio anziché al centro del trio a sostegno dell’attaccante avanzato. L‘impiego di Mertens da “nove” porta Zielinski sulla linea di Callejon e Insigne (Lorenzo atteso a una grande stagione). Sugli esterni, non si sa a chi toglierà il posto Lozano. Callejon e Insigne sono essenziali. 

Al debutto, nel centrocampo a due, il partner di Allan sarà Fabian Ruiz (ma preme Elmas per la migliore predisposizione al ruolo e la sfacciata padronanza nonostante i vent’anni).  Di Lorenzo e Manolas sono le novità in difesa dove mancherà la regia e la sapienza di Albiol che metteva Koulibaly nelle migliori condizioni per esprimersi. C’è un bel muro difensivo, ma ci sarà qualche problema di qualità per l’azione che nasce “dal basso”. La Fiorentina è giovane, è la sua fragilità, ma l‘entusiasmo può raddoppiarne le energie. Si è molto rinnovata, altra incognita. Puntellato il centrocampo con i nuovi Badelj e Pulgar, le manca un vero numero 9, ma Boateng (32 anni) potrebbe essere sorprendente. Chiesa sarà un pericolo costante: ha forza, corsa e il gol nel piede. 

Ci sono tutte le incognite del debutto, ma il Napoli ha le qualità e l’intesa consolidata per non fallirlo. Fra sette giorni a Torino contro la Juve. Partenza in doppia salita, il Napoli deve prendersi tutto a Firenze (due sconfitte e un pareggio per gli azzurri alla prima di campionato sul campo viola).
Mimmo Carratelli