È cominciato il campionato italiano più bello degli ultimi dieci anni secondo l’opinione unanime e interessata di giornali ed emittenti sportive (a pagamento) per attirare più lettori e aumentare l’audience. L’urlo a gole spiegate dei telecronisti lo renderà ancora più bello. Ma che meraviglia! Ma che gol è questo! Ma cosa ha fatto?

STRANIERI

Sono arrivati 31 nuovi stranieri per una spesa di 488,8 milioni di euro: 122,5 li ha spesi la Juventus per De Ligt (85,5) e Danilo; 101 l’Inter per Lukaku (75), Lazaro e Agoumé. Si è fermato a 60 milioni il Napoli per Lozano ed Elmas; 61 li ha spesi il Milan per Leao, Theo Hernandez e Duarte. Tra vecchi e nuovi, gli stranieri in campo saranno 329 (il 57,1% del totale dei 576 giocatori di serie A). Niente di nuovo. Viene calcolato che il valore delle "rose" delle venti squadre di serie A arriva a 9,3 miliardi di euro (864 milioni la Juve, 660 il Napoli, 600 l’Inter).

SCUDETTO

Il pronostico-scudetto mette sempre avanti la Juventus, bancata 1,45, davanti al Napoli (5,50) e all’Inter (6,75). Lontani Milan (a 41) e Roma (45). Il quotidiano sportivo della capitale ha assegnato il 61 per cento di favori alla Juventus, il 20 all’Inter, il 18 al Napoli. Perché sarà un campionato più bello? Perché tutti sospettano che, dal passaggio da Allegri e Sarri, la Juve incontrerà difficoltà, ma ha pur sempre un patrimonio tecnico individuale da schierare due squadre ugualmente competitive. La Juve può vincere anche senza allenatore, si dice esagerando. Però paga profumatamente i suoi tecnici (7,5 milioni ad Allegri, 6 milioni a Sarri). L’allenatore conta. È vero che la Juve ha un problema di esuberi (e che esuberi!), ma meglio averne tanti e rinunciare a qualcuno (Dybala ignorato a Parma).

GLI SFIDANTI

Sarà un campionato più bello perché il Napoli ha cambiato poco, è collaudatissimo, ha tenuto l’allenatore (Ancelotti, un vincente) e sfiderà più da vicino la Juve. Ancelotti ha dato 10 al calciomercato del Napoli e ha dichiarato: "Abbiamo un obiettivo importante". Anche l’anno scorso parlò di scudetto, quest’anno lo fa con più convinzione. Però al Napoli manca un centravanti da scudetto. Icardi canta ‘o surdato nnammurato (è il suo canto libero?). Dalla cassa integrazione arriverebbe Llorente (meglio di niente). Sarà un campionato più bello perché l’Inter si è rafforzata (maggiore qualità a centrocampo, un centravanti di sfondamento, difesa di ferro) e la guida il feroce Conte. Non viene molto considerata la Roma che però ha tenuto Dzeko e ha una squadra con i fiocchi (da rinforzare in difesa). Sarà un campionato più bello perché c’è Mazzoleni al Var? Ah, saperlo.

PARLA IL CAMPO

Queste le premesse e il campo dirà se sarà il campionato più bello degli ultimi dieci anni. Tanto per capire come cominciano ad andare le cose, il calendario della prima giornata chiama subito al proscenio la Juve e il Napoli sui campi di avversari dello stesso calibro. Vince la Juve a Parma (1-0), calando nella ripresa, ducali spuntati: poco Inglese, pochissimo Gervinho. Entusiasma il Napoli a Firenze (4-3). Il caldo ha condizionato la partita del tardo pomeriggio a Parma (Juve sgonfia nel secondo tempo). A Firenze, il Napoli ha giocato in migliori condizioni climatiche. Oggi, la Roma contro il Genoa e domani l’Inter contro il Lecce lanceranno i loro guanti di sfida.

FIRENZE

La prima mezz’ora fiammeggiante della Fiorentina sull’onda dell’entusiasmo e della giovinezza rischia di incendiare il Napoli che però tiene il campo e cede solo su rigore. Sottil è l‘attaccante viola più pericoloso, Di Lorenzo soffre ma non molla Chiesa. A centrocampo sono più brillanti i toscani (magnifico Castrovilli). Il Napoli fa errori su errori nelle uscite ed è impreciso nella costruzione dell’attacco. Ma nell’ultimo quarto d’ora il Napoli fa il Napoli e rimonta.

VAR

È il Var (Valeri) che assegna il rigore del vantaggio viola (1-0). Braccio teso di Zielinski in area. Perfetto Pulgar dagli undici metri (9’). Il Var non interviene sul rigore del 2-1 del Napoli. Il penalty sembra molto dubbio. Non è evidente il fallo di Castrovilli su Mertens. L’arbitro Massa indica il dischetto: Insigne spiazza Dragowski.

INSIGNE

È il protagonista assoluto della vittoria. È Lorenzo che tenta di spingere il Napoli all’attacco mentre imperversa la Fiorentina. Poi incide sulla vittoria. L’assist per il gol dell’1-1 di Mertens. Il rigore del primo sorpasso (43’). L’assist per il gol del 3-2 di Callejon. Il gol del definitivo 4-3. Ma anche un gran tiro sventato da Dragowski (63’) e l’assist per la palla-gol mancata da Mertens (79’).

RIMONTA

In vantaggio a fine primo tempo, il Napoli prende in pugno il match. La Fiorentina è esausta, si impone la qualità degli azzurri che annullano due volte il pareggio viola (Callejon replica a Milenkovic, Insigne a Boateng).

TRIO MARAVILLA

Insigne, Callejon e Mertens, i titolarissimi di Sarri, strapazzano la Fiorentina. Insigne in serata sfolgorante, Mertens da centravanti (Milik indisponibile), Callejon nel 4-2-3-1 più vicino alla porta (e segna).

RIPRESA

Un secondo tempo inglese. Attacchi dall’una e dall’altra pare. Un vero ping-pong. Vince la tecnica superiore del Napoli. I passaggi sono precisi, si gioca molto nella metà campo della Fiorentina. Sotto le repliche viola, Zielinski copre poco, un difetto che si sapeva.

RIBERY

Entra al 77’ per Sottil. Applaude in tribuna il nuovo proprietario della Fiorentina, l’italo-americano Rocco Commisso che ha rilanciato squadra ed entusiasmo a Firenze. Ha trattenuto Chiesa, ha preso Ribery (32 anni ma sempre un campione). Poco allenato, il francese manda fuori un cross (83’), guadagna una punizione (87’), subisce un fallo da rigore (92’).

FINALE

Nell’ultimo quarto d’ora il Napoli palleggia da grande squadra nella metà campo della Fiorentina. Ancelotti inserisce Hysaj (per Mertens) per tenere a freno Ribery. Nel finale la Fiorentina sfiora il pareggio. Fuori la palla-gol di Pezzella (88’). Ribery giù in area strattonato da Hysaj (92’).

SCONTRO DIRETTO

Sabato sera a Torino è già Juventus-Napoli. Gli azzurri sembrano arrivarci meglio.

HIGUAIN

Non è ancora la Juve di Sarri e non è più la Juve di Allegri. Ma funziona il pilota automatico della classe superiore dei singoli. Al Tardini, dirige la squadra l’ischitano Giovanni Martusciello, 48 anni (Sarri in degenza). Squadre arrugginite, non c’è spettacolo. La grande novità è Higuain centravanti, più gradito di Dybala a Ronaldo (quel filo d’intesa al Real Madrid). Un segnale per il futuro? Mancano all’inizio Rabiot (che entra al 63’) e Ramsey, ed ecco la vecchia mediana con Khedira e Matuidi. A destra Douglas Costa, meno veloce del solito, sembra un punto fermo di Sarri. Davanti a Szczesny (due soli interventi), la vecchia difesa (Bonucci e Chiellini) che confeziona anche il vantaggio della Juventus.

RONALDO

Nervoso per i gol mancati e per la condizione non ancora buona. È il bianconero che tira di più (sei volte). Manca due volte la rete (12’ e 29’), si vede annullato un gol per fuorigioco millimetrico (34’), fuori bersaglio al 60’, poi trova pronto Sepe (66’ e 73’). A secco il portoghese. L’anno scorso cominciò a segnare alla quarta giornata, doppietta contro il Sassuolo (2-1) a Torino.

VENTUNO MINUTI

Alle 18,21 la Juve timbra il primo gol del campionato. In un mischione in area primo tocco di Bonucci, poi quello decisivo in gol di Chiellini. La Juve, stanca, difende l’1-0 per tutto il secondo tempo con un Parma più offensivo. Prima gara senza prendere gol per la Juve che, nel campionato scorso, non prese gol in 16 partite su 38.

PJANIC

Sarri vuole che tocchi 150 palloni a partita, sempre al centro del gioco. A Parma il centrocampista bosniaco ha toccato 56 palloni (28 per tempo). Spesso sono stati Bonucci e Chiellini a impostare l’azione "da dietro". Più presente nel gioco Khedira, anche più efficace nei contrasti.

DYBALA

Completamente fuori dalla prima partita di campionato, malinconicamente seduto in panchina. Fuori anche dai cambi: Rabiot per Khedira (63’), Cuadrado per Douglas Costa (70’) e Bernardeschi per Higuain (82’).

Mimmo Carratelli