Quanti sono? Tanti, anzi meglio dire tantissimi. In una classifica ufficiosa, impossibile trovarne una ufficiale, i ristoranti italiani a Miami Beach raggiungono quota 211. Tutti gli altri dietro. Non esiste un'altra cucina che possa competere con la nostra. Chi si avvicina di più, seguendo la graduatoria che ci è stata offerta da OpenTable, è quella americana che si ferma però alla meta della tricolore, 108 ristoranti.

D'accordo, bisogna sempre fare dei distinguo, perché spesso non basta la etichetta 'italiano' per farne una ristorante autentico tricolore. Ma a Miami Beach la nostra cucina, quella vera, fatta da chef e proprietari italiani si può tranquillamente dire che sia la maggioranza. Ci sono locali già storici, come Rosinella che si trova nel tratto pedonale di Lincoln Road, ci sono le pizzerie, come Fratelli La Bufala che è un po' più in là, Washington Avenue, ce ne sono tantissimi altri che fanno tendenza come Spiga nel cuore di Collins Avenue, poi Casa Tua, il Mercato della Pescheria, Pappa & Ciccia... Un elenco che non finisce mai. Perché se i ristoranti italiani sono tanti, anzi tantissimi, non smettono mai di aggiungere gustose novità. Ci sono le gastronomie sarde, toscane, emiliane, napoletane, siciliane, non manca nulla nel panorama della tavola a South Beach per rappresentare al meglio la tradizione culinaria bianco, rosso e verde. E' la grande ondata italiana che non si ferma, in tutti gli Stati Uniti. Il segreto, abbastanza semplice, di questo dominio si può riassumere in una sola parola: autenticità.

C'era una volta la gastronomia italiana, quella degli immigrati, fatta con quello che si trovava, ricette portate dietro dall'Italia che si dovevano però adeguare ai prodotti e ai gusti americani. Un connubio che per decenni ha dato vita a ibridi che comunque hanno anche fatto storia e non soltanto per le vituperate tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi e le passate di pomodoro... Ma da quando gli chef, e non solo italiani, hanno cominciato a guardare direttamente all'Italia e ai prodotti italiani, autentici e di origine controllata, immediatamente c'è stata la svolta. Così la cucina italiana che si poteva gustare in Italia ha cominciato ad attraversare i confini.

E Miami Beach ne è uno degli esempi più concreti. E con i prodotti, accompagnati dagli chef, tutto made in Italy ecco il boom. Miami Beach, su una superficie terrestre di nemmeno 20 chilometri quadrati, ha così una concentrazione di ristoranti italiani quasi da record. Uno ogni 0,094 chilometri quadrati. Ristoranti, trattorie, osterie, la tradizione italiana che si è traslata in una delle città più turistiche del mondo. I ristoranti italiani si trovano lungo le strade, all'interno degli alberghi di lusso, negli shopping center. Ci sono quelli che fanno della pasta il top, ma poi ecco carne, pesce, ovviamente pizza napoletana, ma l'aspetto ancora più interessante è rappresentato dalla cucina regionale. Uno degli esempi più interessanti è rappresentato da Via Emilia 9, che poi da SoBe ha aperto un secondo locale a Midtown, Via Emilia Garden, ma è anche presente a New York, nell'esclusivo quartiere di Tribeca. I proprietari sono lo chef Giancarlo 'Wendy' Cacciatori e la moglie Valentina Imbrenda.

Giancarlo è nato a Bologna e a Miami Beach ha portato i sapori della sua città cominciando dal piatto più classico della cucina felsinea: i tortellini ovviamente. Poi ovviamente le lasagne e tutta la pasta fresca più tipica del nord dell'Italia trapianta sotto il sole di Miami. Ma per trovare il primo ristorante italiano nella graduatoria degli incassi per quello che riguarda gli 'indipendenti' si deve andare a New York, con Lavo Italian Restaurant & Night Club, incasso annuale nel 2018 di $27.412.000, una media di $88 per i 206.000 pasti serviti. Il primo posto? Obbligatorio spostarsi a Las Vegas dove troviamo Tao con $43.447.100, media $93, mentre al secondo posto assoluto un altro ristorante di Miami Beach, non italiano, ma una storia di successo lunga oltre un secolo: Joe's Stone Crab e un incasso annuale che raggiunge $35.860.000.