L'estate caprese sta finendo ma ancora risuona e profuma dei suoni e delle prelibatezze argentine e uruguaiane. Ai primi di agosto nell'ambito del Festival internazionale del Folklore ad Anacapri la "Compania Artistica di Danza Lasuma" ha avuto un enorme successo facendo ballare per tutta la notte giovani e vecchi, nelle piazze e nelle stradine, sulle note delle melodie di Carlos Gardel e i ritmi gauchi dei contadini della Pampa. Ai primi di Settembre sempre ad Anacapri vi è una grande festa popolare chiamata appunto "La Settembrata" che coinvolge per sette giorni tutti i quartieri della cittadina. Quest'anno nei percorsi gastronomici la pietanza principe è stata l'Asado, carne di manzo cotta alla brace. L'Asado è un piatto che oramai fa parte della cucina caprese e viene servito con la salsa chimichurri (in dialetto isolano Cium Cium) fatta con peperoncino forte, prezzemolo, aglio e olio vergine di olive. L'Asado sull'isola normalmente viene cucinato nelle scampagnate della Pasquetta, nelle calde notti d'agosto nei giardini e nei terrazzi dell'isola anche con salsicce speziate chiamate in argentino chorizos e morcillas. Ma dove nascono questi legami così forti e duraturi tra l'isola azzurra e il Sudamerica? Alla fine dell'ottocento centinaia di capresi lasciarono l'amata isola per fare fortuna in Argentina e Brasile. Una seconda ondata di emigrazione avvenne dopo la prima guerra mondiale e ben presto le immagini di Peron e Evita presero il posto delle "fiurelle" di Mussolini e Re Umberto. Ancora adesso a Mar della Plata sono più di 150 gli abitanti di origine caprese. Uno dei ristoranti più noti è La Farola gestito dagli eredi di una nota famiglia anacaprese. Tutta insieme questa comunità ha riprodotto la statua di S. Costanzo, Santo Protettore del comune di Capri, e una volta l'anno lo portano in processione nelle stradine della località balneare argentina. E' particolare che la prima casa che sorse a Marina Piccola "Nuova Argentina" fu costruita grazie al denaro di un caprese che aveva fatto fortuna con il commercio delle patate. Infatti i capresi si specializzarono nel commercio delle patate e ancora adesso nel dialetto caprese (e non a Napoli) il termine Patanaro indica un uomo molto ricco. Nelle salumerie di Anacapri ancora si vende l'Erba Mate (in dialetto acerba) che si beve rigorosamente con la Bombillia (la zucchetta dipinta) e il beccuccio di argento. Sull'isola vive una nutrita comunità di sudamericani che svolge le piu' svariate attività. Emilce Blanco, argentina di origini calabresi, vive ad Anacapri da vent'anni e svolge con impegno e successo attività culturali per tenere vivo questo legame tra i due paesi Con il suo sorriso solare confessa "Siamo felici di vivere in questa splendida isola che ci ha accolti subito con amore, anche se a volte quando ci incontriamo d'inverno, bevendo il Mate, la nostalgia di Buenos Aires e delle sconfinate terre sudamericane arriva, improvvisa, come il vento che soffia sul mare...".