Il loro ritrovamento, avvenuto lo scorso 28 agosto all'interno di una caserma militare di Montevideo celebre per essere stata luogo di detenzione dei "desaparecidos" durante la dittatura militare, aveva destato grande scalpore.

Adesso, sulla scorta degli esami medici effettuati, si può affermare che i resti ossei riportati alla luce appartengono a un essere umano di sesso maschile. Lo ha confermato il rappresentante della segreteria per i diritti umani della presidenza dell'Uruguay, Felipe Michelini.

Intervenuto a Radio Universal, il funzionario della presidenza ha dichiarato che "si tratta al 95% di un uomo". Lo scheletro, collocato a circa un metro di profondità, era ricoperto di calce ed è stato sepolto in maniera simile ad altri quattro cadaveri di "desaparecidos" scoperti in passato in Uruguay.