È noto da tempo il fenomeno per cui in tanti campi la creatività e l’innovazione tendono a concentrarsi in ambiti geografici ristretti: Silicon Valley per i tecnologi, Madison Avenue per i pubblicitari, come Brera per i pittori italiani e il Quartiere Latino per quelli parigini.

In un’altra epoca ancora gli scrittori inglesi si concentrarono nel quartiere di Bloomsbury e i giornalisti in Fleet Street. Non è solo una coincidenza casuale. Una nota ricerca del 2008 - "Networking off Madison Avenue", di Mohammad Arzaghi e Vernon Henderson - ha trovato chiari benefici nella vicinanza tra loro delle agenzie pubblicitarie, ma solo entro il raggio di circa un chilometro. Che l’effetto esista è indubbio, ma il meccanismo preciso era rimasto ignoto. Ora forse c’è una spiegazione.

Ha a che fare con la possibilità di frequentare gli stessi bar e taverne per bere un bicchiere - ma anche due o tre - insieme con colleghi della stessa disciplina. L’effetto potrebbe dipendere dalla "lubrificazione" dei rapporti offerta dal consumo comune di alcool. Stimolerebbe non solo la chiacchierata in libertà ma anche la collaborazione creativa.

L’ipotesi è dello studioso Mike Andrews, un economista al NBER-National Bureau of Economic Research americano. Andrews ha pensato di esaminare gli effetti sull’innovazione del proibizionismo americano che - tra il 1920 e il 1933 - proibì la produzione, l’importazione, il trasporto e il commercio degli alcolici. Entrò in vigore a mezzanotte del 16 gennaio 1920. Com’è noto, finì male, con un enorme aumento della criminalità organizzata e sfociando alla fine in una sorta di massiccio rifiuto popolare. Ha però offerto al ricercatore un magnifico "esperimento naturale" per esaminare l'impatto della chiusura delle taverne sull’innovazione.

L’idea di Andrews è stata quella di misurare l’effetto sulla registrazione dei brevetti a seguito della cessazione di ogni spaccio legale d’alcool nel Paese. Il declino fu netto. Secondo il suo paper "Bar Talk: Informal Social Interactions, Alcohol Prohibition, and Invention", le registrazioni crollarono velocemente del 15% quando non si poteva più trovarsi a bere con gli amici. Forse ancora più rivelatore del rapporto tra l'improvvisa "siccità" d'alcool e il calo dell’inventiva è che l’effetto si limitò ai brevetti registrati dai maschi, mentre quelli "femminili" incrementarono, seppure di poco, dopo l’introduzione del divieto. All’epoca le donne perbene non andavano certo a bere con le amiche nelle taverne…

di JAMES HANSEN