In comune hanno il carattere, la voglia di essere schivi, di non mostrarsi, di restare lontani dal divismo, dalle passerelle televisive e dagli appuntamenti mondani. Sarà per questo che Mina e Ivano Fossati hanno deciso di "scendere in campo" con un nuovo disco in uscita il 22 novembre.

L’album contiene undici canzoni inedite interpretate da Mina e Ivano Fossati. Si tratta di brani inediti scritti dall’autore genovese nel suo eremo sulle alture di Chiavari, dove vive da anni. A produrre il disco, che si può già pre-ordinare, è Sony Music. Annunciando l’uscita del disco Fossati ha specificato che non ritornerà sulla sua decisione di smettere di fare concerti o altri dischi. Tuttavia, ha detto Fossati, "nessun musicista sano di mente direbbe no a Mina. Dopo otto anni la mia decisione non cambia: non torno a fare dischi né concerti, ma per niente al mondo mi sarei negato la gioia di scrivere questo album".

Mina, 79 anni e Fossati, 68 anni, due tra gli artisti più importanti della storia della musica leggera italiana, per la prima volta uniranno la loro voce. Lui sta lontano dalle scena ma ovviamente continua a scrivere musica, che è il segno tangibile della sua creatività. E già aveva scritto un brano per la cantante cremonese ma poi lei non lo interpretò. Si tratta della canzone "E non finisce mica il cielo" che, alla fine, interpretò l’indimenticabile Mia Martini che la portò al Festival di Sanremo nel 1982.

Il nuovo album – dal titolo semplice ma eloquente, "Mina Fossati" – vede i profili dei due autori, in bianco e nero, sulla copertina. Ma entrambi continuano a voler tenere la propria immagine lontana dai riflettori. Un ritorno sul palcoscenico, quindi, rimane impensabile. " Quello da cui io mi sto staccando – afferma il cantautore ligure - è il mestiere della discografia, però nessun artista può staccarsi dall’amore per la musica. Continuerò a studiare, continuerò a suonare, continuerò ad ascoltare la musica degli altri. Non abbandono le scene per stanchezza, ma per curiosità".

L’ultimo lavoro di Fossati si intitola "Decadancing", suo diciannovesimo album, uscito il 4 ottobre 2011. L’addio alle scene di Mina, invece, risale al 1978. Anche lei, da allora, ha continuato a fare musica: l’ultimo album, "Maeba", ha vinto il disco d’oro nel 2018. Ivano Fossati, assieme a Gino Paoli, è l’ultimo interprete della cosiddetta scuola genovese di cantautori. Polistrumentista dal percorso articolato ed eterogeneo, in quarant'anni di carriera ha spaziato nei più diversi generi musicali, dagli esordi rock progressivo alla fase rock, fino alle introspezioni colte della maturità. I testi del suo canzoniere hanno spesso toccato argomenti di natura esistenziale, producendo opere per i più importanti cantanti italiani.

Vincitore più volte della Targa Tenco (quattro volte per il migliore album e due volte per la migliore canzone) e di un Premio Lunezia Rock d'Autore per l'Album "Musica moderna", nel 2005 ha conseguito il Premio Librex Montale nell'apposita sezione Poetry for Music, succedendo ad altri artisti e colleghi quali Paolo Conte, Francesco Guccini, Lucio Dalla, Franco Battiato, Bob Dylan e Fabrizio De André. Ha pure esordito della narrativa con il romanzo "Tretrecinque", edito da Einaudi nel 2014. Risale invece ad agosto del 1978 l’addio alle scene di Mina: una calda estate, un grandissimo tendone, una donna alta vestita di nero con una voce meravigliosa. Sono questi gli ingredienti con cui può essere riassunta la fine della carriera pubblica di Mina.

In quel tendone della Bussoladomani di Marina di Pietrasanta, storico locale che l’aveva vista nascere venti anni prima, la più grande cantante italiana diede il suo ultimo concerto dal vivo, salutando per sempre il palcoscenico. Da allora Mina ha prodotto solo dischi diventando "invisibile" nel suo ritiro svizzero. Il motivo? Voleva sfuggire al gossip che spesso invadeva la sua vita privata. Da allora Mina è solo una voce, ma è soprattutto un mito.

di Marco Ferrari